Il commento del direttore
Remo Vangelista
Addio all’Europa. Ma rimane il corridoio transatlantico. Air France-Klm e Alitalia si sono dette addio da neanche un mese, almeno per quanto riguarda la joint venture continentale. E se da un lato i franco-olandesi ora si sentono più liberi di spostare le proprie pedine sul mercato della Penisola, per la compagnia italiana restano invece i vincoli sul lungo raggio.
Af-Klm e le ragioni del ritorno a Malpensa
Da parte di Air France-Klm il riposizionamento su uno dei suoi bacini più importanti partirà dalla summer 2017, con il grande ritorno su Milano Malpensa.
"La partnership e la jv europea con Alitalia ci ha portati a concentrare sin dal 2012 tutte le operazioni su Linate per ottimizzare al meglio le sinergie – ripercorre Jêrome Salemi (nella foto), d.g. Af-Klm East Mediterranean establishment -. Ora che la jv è terminata, ogni compagnia determina liberamente le proprie strategie”.
Ecco allora che le energie vengono dirottate dal city airport all’hub varesino: cinque le frequenze di Air France su Parigi Cdg, oltre alle quattro di Klm su Amsterdam Schiphol, cui resteranno affiancati i due voli più uno operati rispettivamente da Linate da Af su Parigi e da Klm su Amsterdam.
Rimane attiva la jv transatlantica
“Dallo scorso 13 gennaio, con la chiusura della jv europea, la cooperazione commerciale con Az sul network al di fuori dell’intesa transatlantica si limita al code sharing” specifica Salemi.
Niente più tariffe combinabili, che restano invece valide per l’asse tra le due sponde dell’Atlantico, che coinvolge anche Delta: "Continuiamo ad avere con Az una forte collaborazione sul Nord America, che crea bennefici anche per le agenzie di viaggi, data la combinabilitá delle tariffe e degli orari e la flessibilità".
I limiti allo sviluppo per Alitalia
Se per i franco-olandesi il persistere della jv transatlantica rappresenta un fattore positivo, sembra esserlo meno per Alitalia.
Più volte, nelle settimane scorse, i vertici di Az hanno tirato in ballo la collaborazione con Af-Klm come un limite allo sviluppo, in riferimento all’impossibilità di aprire nuove rotte lungo raggio; proprio quel segmento che sarebbe in grado di ridare una boccata d’ossigeno ai conti.
Anche i vettori competitor se ne sono resi conto, tant’è che il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, ha esplicitamente invitato Az a sciogliere i vincoli con Air France e allearsi con la sua low cost.