Il commento del direttore
Remo Vangelista
La macchina delle riprotezioni per gli oltre 110mila passeggeri bloccati all’estero a causa del fallimento di Monarch Airlines è già al lavoro e per completare il ritorno in patria ci vorranno circa due settimane.
Ma nelle ultime ore è emerso un altro dato, che dà in termini numerici la dimensione dell’impatto della messa a terra degli aerei e del blocco di tutti i voli. Se le prenotazioni già effettuate per futuri voli è stata confermata, 300mila in tutto, il dato tradotto in numero di passeggeri sale in maniera vertiginosa, 750mila. Quando il totale dei clienti che dovranno in qualche modo affrontare una forma di riprotezione raggiunge quota 860mila.
E così, a poco più di 24 ore dall’annuncio del fermo della compagnia, avvenuto nel cuore della notte, il caso di Monarch si sta rivelando come il fallimento più clamoroso e imponente della storia della Gran Bretagna e del trasporto aereo del Vecchio Continente.
La macchina dei rimpatri
In ogni caso il chairman della Civil Aviation Administration, Deirdre Hutton, ha provato a gettare acqua sul fuoco, in particolare sul fronte della prima emergenza, quella dei rimpatri dei clienti all’estero. “Abbiamo predisposto un piano secondo il quale nessun viaggiatore dovrà rinunciare alla sua vacanza – ha spiegato -; riporteremo tutti a casa nei tempi stabiliti”. Per completare il piano verranno utilizzati 30 aerei provenienti da 16 Paesi, che si recheranno in 34 destinazioni.