Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’improvvisa uscita di scena di Germania Airline ha riacceso dubbi e timori sul trasporto aereo del Vecchio Continente e il settore teme che altre compagnie possano subire la sua stessa sorte, creando scompiglio e spostando gli equilibri faticosamente raggiunti negli ultimi anni.
Mentre i big puntano dritto a una nuova fase di consolidamento, l’industria del trasporto aereo europeo sta mostrando nuovi segnali di debolezza in un contesto sempre più competitivo e che, al di là dei costi, ha bisogno di investimenti per conquistare o almeno mantenere lo zoccolo duro dei propri clienti.
L'elenco del 2018
Così dopo un 2018 che ha visto l'abbandono di Primera Air, Small Planet, Azur, Sky Works, Vlm e Cobalt e che ha costretto a un netto ridimensionamento di Wow Air, Flybe e soprattutto di Norwegian, l’anno in corso ha subito salutato una messa a terra di tutti gli aerei, ben 37, di un vettore con oltre 30 anni di storia e un posizionamento ben radicato.
Una situazione che non è sfuggita a Ryanair, i cui vertici in occasione della presentazione dei risultati del trimestre e della ristrutturazione aziendale, non hanno mancato di fare sentire la loro voce e di predire: “Altri quest’anno usciranno di scena e non mancheranno problemi per i passeggeri”. Nessun nome, questa volta, una maggiore prudenza rispetto al passato, ma la conferma da un osservatorio autorevole come quello di Ryanair che i rischi sono molto alti.
La situazione in Italia
In questo contesto l’Italia rimane a guardare e sembra mantenere un atteggiamento di prudenza. La questione Alitalia è nota, la necessità di una ristrutturazione per un pieno rilancio è urgente, ma i tempi sembrano pericolosamente allungarsi e le casse del vettore non potranno resistere in eterno. E che il contesto non sia dei più sereni e scontati se ne sta accorgendo anche Air Italy che, nonostante la forza derivante dalla presenza di Qatar Airways, rimette continuamente mano al network ridimensionando per ora le ambizioni di crescita.
Visto così, quindi, il 2019 dei voli sembra ancora tutto da scrivere e non mancheranno sorprese, anche e soprattutto sul fronte di merger e acquisizioni.