Il commento del direttore
Remo Vangelista
Mentre si guarda avanti alla strenua ricerca di quella luce in fondo al tunnel che è diventata quasi un’ossessione per il mondo travel in generale e per il trasporto aereo in particolare, in queste settimane arrivano da più parti i numeri e le statistiche che manderanno in archivio l’anno peggiore di tutti. Un processo che ha anche una funzione un po’ catartica: con i numeri definitivi il 2020 può anche andare in archivio e permettere a tutti di provare ora soltanto a guardare avanti.
Oggi, intanto, sono arrivati le cifre, che passeranno alla storia, relative al mondo delle compagnie aeree, con il report Iata che nessuno avrebbe mai voluto leggere; quando si pensava che con l’11 Settembre e le Torri Gemelle o il blocco causato dal vulcano islandese il comparto avesse ormai visto il peggio.
Tutte le cifre
A livello mondiale la domanda lo scorso anno è crollata del 75,6 per cento, a fronte di un’offerta in picchiata di oltre 68 punti percentuali. Ha tenuto un po’ di più il load factor, sceso di ‘soli’ 19,2 punti percentuali, ma a fronte di un numero di voli drasticamente diminuito. Anche a livello di traffico aereo domestico il dato risulta il peggiore di sempre, visto che la domanda si è praticamente dimezzata e l’offerta ridotta di oltre un terzo.
Il dopo
La Iata però la chiude qui e passa immediatamente alla ricerca, come detto, della luce in fondo al tunnel. Con molto realismo e senza falsi entusiasmi. La via della ripresa sta per partire e quest’anno si riuscirà ad avere il 50% cento in più di traffico rispetto al 2020; ma senza dimenticare che i livelli del 2019 resteranno ancora un miraggio.
“È stata una catastrofe, non c’è altro modo per descrivere cosa è successo” ha commentato il direttore generale Alexander De Juniac, che mette anche in evidenza come tuttora le restrizioni dei Paesi non lascino spazio a rilanci immediati. Ma all’orizzonte ci sono i vaccini e strumenti come lo Iata Travel Pass. E la fiducia può iniziare a riprendere il suo spazio.