Il commento del direttore
Remo Vangelista
Quando tutto sembra remare contro, dalla crisi di governo ai ritardi sulla campagna vaccinale, il turismo rialza la testa e riconferma la volontà di andare avanti e di continuare a sperare in una ripresa che dovrà comunque arrivare.
Ognuno interpreta a suo modo questa delicata fase di stallo, che potrebbe portare al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro o al contrario a un nuovo inasprimento delle limitazioni.
La circolazione fra regioni
Quel che è certo è che qualche passo a breve o medio termine andrà compiuto, a cominciare dalla ripresa della libera circolazione fra regioni, un obiettivo minimo che però potrebbe consentire alle persone di spostarsi verso destinazioni vicine, tornando a riassaporare la gioia di un long week end e producendo un importante beneficio all’indotto di tante località turistiche.
La riapertura degli impianti sciistici
Dal canto loro, gli esercenti degli impianti di risalita sperano nella riapertura, troppe volte annunciata e poi rinviata, prevista per il prossimo 15 febbraio. Certo, la stagione invernale sulla neve è ormai compromessa, ma sono in molti a sperare che, complice l’innevamento eccezionale, si possa ancora salvare una parte della stagione magari prolungando un po’ l’apertura degli impianti. Anche in questo caso, impianti aperti e possibilità di spostarsi liberamente fra regioni potrebbero ridare un po’ di ossigeno alle casse degli operatori, degli albergatori e di tutti i soggetti che lavorano con i turisti, dai maestri di sci, alle guide, a ristoratori e negozianti.
I confini extra Ue
Più complessa, ma sempre molto attuale, la riapertura dei confini verso i Paesi extra Ue. Al contrario dei cittadini di altri Paesi, come ad esempio i russi, che hanno continuato a viaggiare, in Italia è tutto fermo e si attende con ansia il prossimo Dpcm del 3 marzo. Gli operatori sono pronti e qualche richiesta da gennaio comincia ad arrivare, anche per mete a lungo raggio sui mesi autunnali, ma occorre riaprire le frontiere verso alcune destinazioni sicure per poter dar seguito alla domanda.
Servono segnali positivi per un viaggiatore che oggi è disorientato. E - sottolineano molti t.o. - non vanno aperti semplici corridoi ma intere destinazioni, ovviamente nel rispetto delle normative di sicurezza. Un’ipotetica ripartenza potrebbe avvenire, oltre che verso Maldive ed Emirati, anche sugli Stati Uniti, una destinazione che alcuni ritengono abbia ha le caratteristiche giuste per organizzare viaggi tailor made in sicurezza.
In generale comunque, le prime destinazioni che si riprenderanno saranno quelle la cui popolazione sarà ampiamente vaccinata e le cui strutture sanitarie sapranno dare maggiori garanzie.
Fari sull’Italia
Quel che è più di una semplice speranza è la ripartenza delle prenotazioni sull’Italia, testimoniata da diversi tour operator. Complici sicuramente i voucher da riscattare ma anche la voglia di tornare viaggiare, le prenotazioni stanno arrivando e già dall’estate Centro e Sud Italia dovrebbero tornare in vetta alle preferenze degli italiani.