Il commento del direttore
Remo Vangelista
È ormai partito il conto alla rovescia per vedere in campo quello che è ormai stato ribattezzato come passaporto sanitario, ovvero tutti gli strumenti che le compagnie aeree saranno in grado di mettere all’opera grazie alla tecnologia per permettere ai passeggeri di viaggiare in sicurezza e accelerare le procedure per i documenti che garantiscono la negatività al Covid.
Iata Travel Pass
Saranno tra trenta e quaranta i vettori che a partire dal mese di marzo testeranno il sistema in via di ultimazione da parte della Iata, ovvero il Travel Pass, che l’associazione delle compagnie aeree aveva annunciato già a partire dallo scorso autunno e che adesso si trova nella fase di rush finale.
I primi vettori già annunciati saranno i tre big del Golfo, ovvero Qatar Airways, Emirates ed Etihad, a cui verrà affidato il ruolo di apripista, ma la Iata ha già anticipato che trattative sono in corso per estendere la platea in maniera molto ampia. Nella fase iniziale il ‘documento’ elettronico si concentrerà sui dati relativi ai tamponi effettuati prima della partenza, ma nelle intenzioni dell’associazione c’è anche quella di inserire nella documentazione anche i vaccini.
Il Gruppo Lufthansa
E sul tema del passaporto sanitario si prepara a scendere in campo ufficialmente anche il Gruppo Lufthansa, che avvierà la sperimentazione su alcune rotte selezionate prima con gli aerei tedeschi e poi con la controllata Swiss. I voli in questione saranno quelli su Istanbul da Francoforte e su New York Newark da Monaco e Francoforte, mentre il New York-Zurigo seguirà a ruota.
“I passeggeri che viaggiano su questi voli riceveranno una notifica anticipata e un collegamento a un portale in cui è possibile archiviare i relativi dati di contatto e certificati – informa il gruppo in una nota -. Al centro servizi, i documenti vengono controllati. Dopo il controllo, il cliente riceve una conferma via e-mail, se i certificati soddisfano i requisiti di ingresso o un feedback se i documenti non sono sufficienti. Indipendentemente da ciò, i certificati originali devono continuare a essere trasportati durante il viaggio”.
L’idea di Delta
Anche Delta è in piena attività per sviluppare una soluzione ‘in casa’, con le prime prove avviate lo scorso mese di gennaio in collaborazione con TrustAssure e dopo avere avviato l’esperimento pilota in collaborazione con Alitalia e Fiumicino sui voli da e per Roma. Obiettivo del progetto è dare la possibilità ai clienti di potere prenotare direttamente a casa propria un test Covid prima della partenza per poi caricare i risultati online nella fase di check in.