Il commento del direttore
Remo Vangelista
Anche nell'industria dei viaggi italiana è iniziata l’era dei robot. Dopo l’arrivo dei robot receptionist negli hotel d’oltreoceano, la rivoluzione degli umanoidi è iniziata anche nella Penisola, precisamente a Bologna.
Da qualche giorno è entrato in servizio all’aeroporto Guglielmo Marconi Pepper, il ‘robot receptionist’ realizzato dal colosso giapponese Softbank Robotics.
Come un vero dipendente
L’umanoide è a tutti gli effetti un dipendente dello scalo. Nonostante non conosca stanchezza, il suo orario di lavoro è di 8 ore nei pressi dell’infopoint dell’area check-in. Il robottino ha il compito di intrattenere i passeggeri e interagire con loro, perché il tratto che lo distingue da altri robot è proprio quello di percepire le emozioni di chi ha intorno e di riuscire a comportarsi di conseguenza.
“Con le sue tre ruote multidirezionali – ha spiegato una nota dello scalo -, può muoversi a una velocità massima di tre chilometri orari. I 20 motori di cui è dotato, inoltre, gli consentono di muovere testa, braccia e schiena: può gesticolare, piegarsi ed anche ballare”.
Ora Pepper è nel mirino di alcuni alberghi della Penisola. La rivoluzione è solo all'inizio.