Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un anno di rivoluzioni per il Fisco nelle agenzie di viaggi. L’Agenzia delle Entrate si prepara a lanciare una serie di novità che riguarderà gran parte delle aziende italiane e gli operatori del turismo in particolare.
Spesometro e rimborsi Iva
Tra le prime novità, quelle relative alle scadenze dello Spesometro. Come riporta ilsole24ore.com, infatti, c’è tempo fino al 28 febbraio per trasmettere i dati relativi al primo semestre 2017 di fatture emesse e ricevute. Ma il cambio di scadenze riguarda anche l’inoltro dei dati relativi al primo semestre 2018 o al secondo trimestre 2018, a seconda del regime scelto: la comunicazione potrà essere fatta entro il 30 settembre.
Sul fronte dell’Iva, è di pochi giorni fa la promessa che, con la manovrina di primavera, si riducano i tempi di rimborso, che dovrebbero scendere a 70 giorni.
Split payment e Intrastat
Platea più ampia per il cosiddetto split payment, che ora si pallida anche agli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali: elenco che comprende anche le aziende speicali e le aziende pubbliche di servizi alla persona. Scissione dei pagamenti anche per le fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche per una percentuale del fondo di dotazione dal 70 per cento in su.
Più semplice, inoltre, la comunicazione dei dati per i modelli Intrastat. Sempre come riporta il portale web del quotidiano finanziario, per i servizi ricevuti i modelli vanno presentati solo a livello statistico nel caso in cui il valore complessivo trimestrale sia uguale o superiore a 100mila euro in almeno uno dei quattro trimestri precedenti.
Arriva l’e-fattura
Un’ulteriore novità arriverà dal primo gennaio 2019 e, quindi, costringerà i dettaglianti a premunirsi già nel corso di quest’anno: si tratta della fattura elettronica, argomento che non aveva mancato di lanciare un allarme nel settore. Il rischio, infatti, era che il cliente, per acquistare un viaggio in agenzia, dovesse munirsi di posta elettronica certificata, dal momento che avrebbe dovuto ricevere la fattura direttamente dal tour operator. Per fortuna, però, una norma introdotta da pochi giorni ha consentito di aggirare il problema.