Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per tante stagioni è stata la regina incontrastata dei Caraibi. Poi è arrivata la corsa agli investimenti degli operatori internazionali desiderosi di sfruttare al meglio le opportunità che, grazie al disgelo con gli Stati Uniti di Barack Obama, sembravano spalancarsi davanti ai loro occhi. I numeri su Cuba sono così in un primo momento cresciuti, anche se alla lunga, almeno sul mercato italiano, i risultati sperati non sono arrivati e gli operatori hanno dovuto fare i conti con la debolezza delle vendite e con un appeal dell'isola un po' sbiadito.
A dimostrarlo, il caso di tre player del calibro di Alpitour, Eden e Veratour che a metà dello scorso giugno hanno annunciato, in una lettera inviata alle agenzie di viaggi, di proporre per tutta l'estate un'offerta congiunta su Cayo Largo in risposta alla flessione delle richieste. Un "caso eccezionale" lo definiscono da via Lugaro, ma comunque indicativo di un trend generale che il gruppo torinese non può che confermare: “Le vendite su Cuba, in termini di passeggeri, hanno avuto un calo nel corso della passata stagione invernale e stanno mostrando una sostanziale tenuta nel corso di quella estiva in corso”.
Le ragioni della frenata
A incidere sul rallentamento, un mix di ragioni tra cui, spiegano, "la ripresa di altre destinazioni in area Africa, East Africa e Oceano Indiano ed un posizionamento del pricing che ha dovuto tener conto di crescenti costi dei servizi locali”.
Il fattore pricing
Un fattore, quello del pricing, considerato determinante per il presidente di Mappamondo, Andrea Mele. "I prezzi dei servizi sull'isola sono aumentati in maniera spregiudicata nelle ultime stagioni, ma se fino alla scorsa estate si poteva parlare di rallentamento, oggi registriamo un crollo verticale della domanda”.
Ma smorza i toni il direttore generale di Veratour, Stefano Pompili. “Probabilmente il mercato si aspettava un livello qualitativo più alto dei servizi, che ha invece trovato in altre destinazioni dell'area come Messico o Repubblica Dominicana”. Ma, evidenzia, “va anche detto che Cuba ha sempre alternato periodi di forti impennate a fasi di rallentamento non preoccupanti”.
I servizi
Va invece controcorrente il general manager di Tour2000AmericaLatina. “I servizi - sostiene Marino Pagni - sono molto migliorati rispetto agli anni passati. Costano ovviamente di più ma il rapporto qualità/prezzo è buono”. In molte località, aggiunge, “stanno aprendo dei piccoli boutique hotel, di solito case coloniali ristrutturate adibite ad alberghi con poche camere, dove la qualità ed il servizio sono sorprendenti”.
Analoga a quella degli altri villaggisti la situazione vissuta da Settemari. “Anche noi, come è accaduto agli altri operatori – conferma il product manager Cuba, Rolando Guidi -, abbiamo avuto un rallentamento, ma non una forte flessione, perché il resort a Varadero sta continuando a performare bene”.