Thomas Cook, le richieste di Federalberghi al Governo per evitare l’effetto domino

Si è svolto oggi il confronto tra Federalberghi, le organizzazioni aderenti al sistema Confcommercio e il sottosegretario al turismo Lorenza Bonaccorsi per valutare gli effetti del collasso Thomas Cook. Le organizzazioni hanno consegnato un pacchetto di proposte, chiedendo al Governo di attuarle con urgenza per evitare l’effetto domino sulla Penisola.

Le misure inserite nel pacchetto riguardano: l'attivazione di un credito di imposta temporaneo (di importo proporzionale al credito verso vantato verso il gruppo Thomas Cook) per evitare che le imprese vadano in crisi di liquidità; la definizione di un regime di Iva per cassa per tutte le fatture emesse e da emettere nei confronti del gruppo britannico, per evitare che le imprese debbano anticipare un'imposta che non hanno incassato e che potrebbero non incassare; la svalutazione dei crediti iscritti in bilancio nei confronti del gruppo Thomas Cook, per evitare che le aziende italiane, con l'approvazione del bilancio per l'anno 2019, siano tenute a pagare imposte su ricavi teorici ed incerti; l'attivazione di ammortizzatori sociali in favore dei dipendenti delle aziende coinvolte dalla situazione di crisi.

Chiarezza
Federalberghi ha richiesto che venga fatta chiarezza sulle modalità con cui si è consumata la vicenda, per, si legge in una nota, “verificare quale sorte abbiano subito i grandi flussi di danaro che sono stati incassati dal gruppo Thomas Cook nei mesi scorsi, quando milioni di turisti hanno acquistato i suoi pacchetti, pacchetti per i quali gli alberghi e gli altri fornitori hanno prestato servizi senza essere pagati o, addirittura, per i quali il viaggio ancora non è iniziato”.

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