Il commento del direttore
Remo Vangelista
Liberi tutti per Pasqua. O quasi. La road map del Governo per riavviare al massimo la macchina dell’industria dei viaggi, in particolare quelli dall’estero verso l’Italia, sembra ormai definita e con il 31 marzo dovrebbero definitivamente scadere tutti o gran parte dei vincoli che fin qui hanno reso la vita difficile al mondo del turismo: dalla quarantena per chi entra in Italia al green pass obbligatorio negli alberghi, in aereo e in treno oltreché per fiere e congressi.
Il programma
Il Governo Draghi sembra dunque orientato ad accogliere le richieste fatte dal ministro Massimo Garavaglia, che aveva chiesto un'accelerata sia per dare ossigeno al settore sia per non rischiare di rimanere indietro rispetto ai diretti competitor come Spagna o Francia. E la data individuata sarebbe quella della fine dello stato d’emergenza, che il premier non vorrebbe più prorogare. Quindi da inizio aprile si potrà entrare in Italia senza quarantena anche dai Paesi extra Ue non considerati ad alto rischio. Non solo. Sarebbe infatti anche in corso il processo per arrivare all’accettazione anche di quei vaccini come lo Sputnik finora non riconosciuti, aprendo così anche ad altri mercati.
Incognita outgoing
Questa misura di fatto dovrebbe dare una mano anche all’outgoing: decadendo il vincolo della quarantena all’ingresso in Italia in teoria non sarebbero più aperte solamente le mete individuate per i corridoi turistici. Ma su questo punto sembra ancora mancare un indicazione chiara.
Con la riapertura, scrive il Corriere della Sera di oggi, non sarà poi più necessario avere il green pass rafforzato in ristoranti e bar (in prima battuta forse solo all’aperto), negli alberghi oppure per eventi, fiere e congressi così come per tutto il mondo dei trasporti. Resta da capire se verrà però imposta una misura intermedia.