Willy Fassio e il Tucano
Una storia infinita

Non è finita la storia del Tucano. Ha cambiato solo pagina. Willy Fassio era e rimane nel cuore del progetto ma ora potrà “rallentare il ritmo”.

La notizia del passaggio del tour operator torinese sotto l’ombrello di Kel 12 può aver sorpreso una parte del mercato. Ma era abbastanza noto che Tucano avesse bisogno di un sostegno finanziario e l’intervento di Gianluca Rubino ha permesso di dare continuità a un brand storico.

L’operazione spiegata così appare molto semplice, ma dietro ci sono i sentimenti e la passione di Fassio, che dalla sua sede di piazza Solferino a Torino ha risposto al telefono a TTG Italia.

Fassio, cosa resterà del Tucano?

Spero rimanga quello spirito che ci ha sempre contraddistinto. Il Tucano è un pezzo di storia del turismo organizzato. Ho sempre creduto nella filosofia del viaggio di ricerca e negli anni per mantenere viva questa attività ho dovuto effettuare molti investimenti. Ora c’è stata questa operazione che determina l’affitto del ramo d’azienda, con una clausola che specifica anche la possibilità di cessione.

Forse è arrivato il momento di fare quest’ultimo passo?

La cessione rientra nel contratto, quindi potrebbe avvenire anche in tempi relativamente brevi. La situazione economica del Tucano era ormai abbastanza complicata e mi premeva salvaguardare i posti di lavoro dei miei collaboratori. Con l’intervento di Kel 12 si rende possibile la mia volontà.

Gli ultimi due anni sono stati difficili?

Dopo il Covid la situazione si è fatta pesante. Malgrado la riduzione delle spese di gestione e alcuni tagli di investimenti, la posizione finanziaria era diventata complicata.

Rimarrànel Tucano a guida Kel 12?

Resto in azienda come consulente per creare progetti e itinerari. Poi mi occuperò dei corrispondenti e dei miei clienti fedeli. Non esco di scena.

I consumatori sono cambiati. Cosa è rimasto dei suoi clienti di un tempo?

Il web ha in parte rovinato l’approccio della gente. Soprattutto negli ultimi anni è tutto degenerato verso pretese assurde e scarsa conoscenza. Vedo troppa superficialità. A volte sembra che qualcuno scelga l’itinerario più per l’etichetta e per i social. Si è forse persa quella voglia di andare a vedere e scoprire posti nuovi. Ma non voglio passare per brontolone...

Forse sono cambiate le esigenze...

Non generalizzo per carità, ma a livello culturale è innegabile che siamo proiettati verso il basso. Quindi, anche questi viaggi culturali vanno ripensati forse.

Cosa farà nell’immediato? Non sarà semplice come passaggio.

Per troppo tempo ho dedicato al Tucano gran parte della giornata, dalle 8 alle 21. In casa sono felici di questa decisione ed ora faremo un viaggio tutti insieme. Dovevo fermarmi.

Saluta e ringrazia per poi sottolineare che “gli artigiani come noi sono una razza in estinzione. Adesso va tutto troppo rapido. Buondì direttore”.

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