Travel manager, ecco quanto guadagnano in Italia

Fare solo il travel manager in Italia non paga, per lo meno rispetto alle retribuzioni nazionali medie.

E in effetti i travel manager puri, cioè le figure professionali che all’interno delle aziende si occupano esclusivamente della gestione delle trasferte dei dipendenti, sono percentualemente pochi: l’80% di chi ha a che fare con il travel in genere vi affianca altre attività e altre funzioni aziendali. Ed è proprio il grado di multidisciplinarità che determina la retribuzione dei travel manager: chi svolge più attività ha uno stipendio superiore alla media nazionale, mentre chi si dedica solo ai viaggi ha una retribuzione inferiore, anche a parità di inquadramento.

Lo ha stabilito un’indagine di JobPricing, si legge su Eventreport.it, prodotta in collaborazione con BizTravelForum e ManagerItalia, condotta attraverso interviste a 3 figure professionali legate alla gestione dei viaggi aziendali: il travel manager, che gestisce il budget dell'area travel e uno o più collaboratori; il travel specialist, che si occupa di travel management e non ha collaboratori diretti, e il travel assistant, che è la figura operativa della gestione dei viaggi. E se l’attività di travel management difficilmente è svolta a tempo pieno, la maggior parte delle figure che vi lavorano è inserita nelle funzioni di supporto al business – servizi generali, segreteria, assistenti di direzione – oppure, nel caso dei manager responsabili, nell’ufficio acquisti.

I manager, emerge dalle interviste, hanno un ruolo prevalente nella definizione e gestione della travel policy aziendale, nella valutazione delle opportunità di viaggio più convenienti, dei costi e della qualità del servizio, con competenze legate alla conoscenza del mercato e rivolte soprattutto verso l’innovazione dei processi e degli strumenti di lavoro. Gli specialist svolgono un ruolo simile a quello dei manager, ma con un taglio più operativo che li porta a occuparsi specificatamente di gestione dei sistemi di pagamento e delle spese di viaggio, comunicazione delle policy al personale e negoziazione delle tariffe, attività per le quali sono richieste attitudine al problem solving e buona conoscenza del mercato. Gli assistenti, infine, hanno un ruolo fortemente operativo, focalizzato essenzialmente sull’organizzazione dei viaggi.

L’analisi delle retribuzioni annuali lorde fa riferimento ai tipici inquadramenti aziendali di dirigente, quadro e impiegato: l’indagine ha rilevato che i travel specialist e i travel manager sono inquadrati nelle aziende esclusivamente come impiegati, mentre chi ha la qualifica di travel manager può essere dirigente, quadro o impiegato.

I travel manager che hanno ruoli multidisciplinari, cioè che svolgono l’attività legata al travel insieme ad altre funzioni, in Italia guadagnano mediamente 99.167 euro se sono dirigenti, 55.831 euro se sono quadri e 31.722 euro se sono impiegati, a fronte di medie nazionali di 105.390 euro per i dirigenti, 53.245 euro per i quadri e 30.689 euro per gli impiegati. Emerge dunque che chi fa “anche” il travel manager guadagna mediamente di più rispetto alla media nazionale se è un quadro o un impiegato, ma non se è un dirigente.

Per contro i travel manager (o specialist) che si occupano solo di gestione dei viaggi hanno una retribuzione annua lorda di 48.620 euro se sono quadri e di 30.208 euro se sono impiegati. Entrambi i valori retributivi sono inferiori non soltanto agli omologhi con attività multidisciplinari, ma anche agli omologhi per inquadramento in altri tipi di funzioni. Come a dire che in azienda la sola specializzazione e focus sul travel management a livello retributivo paga poco.

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