Il commento del direttore
Remo Vangelista
Mentre in Italia operatori e albergatori lavorano per mettersi al pari con i Paesi esteri per incrementare l’offerta bleisure, che unisce la trasferta di lavoro ad eventi e visite della città in cui si soggiorna, negli Usa prende forma una nuova moda, che supera la precedente: la workadventure.
Il nome nasce da una ricerca condotta sul mercato statunitense da Hotwire.com, pubblicata su eHotelier, che traccia il profilo tipo del workadventurer. Si tratta di un viaggiatore spontaneo, alla ricerca di attività insolite e avventurose da unire alla trasferta lavorativa, che non si limitino alla visita di musei o a concerti ed eventi. Il nuovo viaggiatore d’affari, evidenzia inoltre la ricerca, ama portare con sé anche amici o famiglia, spendere per cibo buono e di qualità e prodotto localmente, poiché particolarmente attento alla linea.
Decisamente più tecnologico e informato rispetto al viaggiatore d’affari classico, il workadventurer preferisce prenotare via app, usa l’online banking e cerca informazioni solo ed esclusivamente online. Insomma, un’altra sfida si apre per il mercato, meglio captarne subito le opportunità.