Gli hotel sfidano le Ota: un rapporto da rivedere

Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio il settore alberghiero ma dalla crisi il comparto potrebbe uscire ritrovando unità d'intenti e soprattutto cambiando i rapporti di forza con le Ota.

Un tavolo di confronto
Federalberghi Milano, ha spiegato il vicepresidente Luigino Poli nel corso di un webinar organizzato da Travel Appeal, "ha lanciato l'idea di chiudere ogni disponibilità di camere per tutto il 2020: così possiamo creare un tavolo di confronto con le principali Ota, dando mandato alle associazioni di categoria per portare a casa il migliore risultato".

Concorda anche Massimiliano Schiavon, vicepresidente di Federalberghi Veneto: "Non dobbiamo aspettare settembre, perché a quel punto cambieranno le capacità di una ipotetica rinegoziazione con le Ota. E va superata la nostra debolezza storica, cioè la mancanza di una voce univoca".

A Firenze, fa notare l'albergatore Giancarlo Carniani, "le tre principali associazioni di categoria hanno firmato un documento per procedere insieme su tutto".

La voce di Best Western
Le Ota, sottolinea Giovanna Manzi (nella foto), a.d. di Best Western Italia, "hanno preso alcune decisioni tranchant che creano ulteriori difficoltà agli albergatori in un periodo già difficile. Ma il loro ruolo è quello degli intermediari e il DL 18 dice che è diritto assoluto dell'albergatore decidere in modo autonomo se concedere ai clienti il rimborso o il voucher".

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