Il commento del direttore
Remo Vangelista
Quale sarà l’identikit del nuovo turista? Un’analisi molto precisa è emersa durante la presentazione dell’Osservatorio Innovazione digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. Dati alla mano, innanzitutto è emersa una sempre più spiccata digitalizzazione del journey, sia in fase di ispirazione e ricerca, sia in fase di prenotazione, con il 35% degli utenti che prenota un alloggio tramite Ota e il 53% che prenota il trasporto tramite sito o app del fornitore di servizi.
All’interno di questo quadro, sono emersi alcuni trend specifici. Innanzitutto, si continua a parlare di sostenibilità. E se è vero che dai dati presentati dal Polimi solo il 20% del campione ha dichiarato di selezionare le strutture in base all’aderenza ai criteri di sostenibilità, è altrettanto vero che si tratta di un segmento rilevante, specie nella componente legata alla richiesta di turismo open air.
“Per scelta di alloggio, di attività o di destinazione, circa il 77% dei turisti può definirsi interessato all’open air – spiega Francesco Giondi, amministratore delegato di Club del Sole -. Come partner dell’Osservatorio del Polimi abbiamo potuto valutare la crescita di importanza della vacanza all’insegna di natura e comfort. Un vero cambiamento a livello sociale nell’approccio a una modalità di fruizione della vacanza che va di pari passo con la digitalizzazione”. Per questo Club del Sole ha dato vita a una grande campagna di rebranding e a un’attività social sempre più sviluppata perché, ricorda il direttore generale Angelo Cartelli, “Da questo canale passa una quota importante dei nostri clienti. Più che di glamping – aggiunge il manager – mi piace parlare di un villaggio open air del futuro che risponda alle esigenze di flessibilità, sicurezza, prossimità, tecnologia e contatto con la natura espresse dai clienti”.
La flessibilità comincia sicuramente dalla tariffa, che deve consentire la possibilità di cancellare o modificare la prenotazione sotto data, e da una user experience ottimizzata, ma riguarda anche i metodi di pagamento, come ricorda Matteo Ciccalè, commercial director travel di Scalapay. “Abbiamo trasformato il pagamento in una leva di marketing. Sono sempre più numerosi i clienti che partono dalla nostra app per comprare un servizio turistico”. Dati alla mano, Ciccalè conferma come partner del calibro di Alpitour, Veratour o Grimaldi Lines abbiano beneficiato del ‘by now, pay later’ di Scalapay per attirare nuovi clienti, per diminuire drasticamente il tempo da lead a conversione o per aumentare lo scontrino medio.
I dati presentati dall’Osservatorio del Polimi segnalano poi nell’estensione dell’esperienza una volta rientrati un altro elemento di novità in crescita rispetto al passato. L’acquisto di un prodotto che ricordi il viaggio al ritorno dalla vacanza ha riguardato nel 2022 il 33% del campione considerato. Infine, continua a crescere anche il lavoro da remoto in un luogo di vacanza, che nel 2022 ha coinvolto il 17% delle persone, con il 49% delle strutture intervistate che ha risposto di aver ospitato questa tipologia di cliente. I.C.