Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ascot rosso al collo, eleganza d’altri tempi, ottimo eloquio e un ingegno multiforme. Chi ha la fortuna di incontrare Gino Campanella (nella foto), titolare della storica adv palermitana Conca d’Oro Viaggi, e di scambiare quattro chiacchiere con lui non può che rimanere affascinato dai suoi racconti. Ottantotto anni, di cui quasi 70 trascorsi lavorando nel turismo: una parola, quest'ultima, che lui stesso ammette di avere scoperto all’età di 16 anni quando l’arcivescovo di Monreale lo nominò delegato di Azione Cattolica del turismo.
Gli inizi
“Non ne conoscevo il significato e andai a cercarlo sul dizionario” ricorda sorridendo. “Eravamo nel dopoguerra, i palazzi erano distrutti e la gente cercava un pezzo di pane per sfamarsi. Il termine ‘turismo’ non faceva certo parte del linguaggio comune”.
Da lì, una passione per questo settore che non si è più fermata e che ora si respira a pieni polmoni appena si varca la porta della sua agenzia a pochi passi dal Palazzo dei Normanni, un luogo che lui non ama chiamare negozio. “L’agenzia è una fusione di interessi e cultura - commenta -. Attraverso il viaggio, noi vendiamo colore, atmosfera, umanità. La nostra è una professione dove si impara, è una missione e la nostra attività si basa sulla comunicazione e sull’ascolto”.
Il museo dei pupi
Ed è proprio partendo da quest’idea profonda di agenzia di viaggi che Gino Campanella ha deciso di arricchire l’esperienza all’interno della sua Conca d’Oro con qualcosa di estremamente personale e a lui caro: i pupi siciliani. In una sala collegata all'adv, Campanella ha riunito una collezione di circa 350 pezzi, tra cui spiccano delle vere rarità
“L’iniziativa è nata in concomitanza con il riconoscimento Unesco per riflettere insieme su questa novità”, spiega. E ora è a disposizione non solo di amici e clienti ma, in alcune occasioni, anche della città tutta.
Gaia Guarino