Il commento del direttore
Remo Vangelista
Senza negozio e orari fissi. Ma proprio per questo capaci di interagire in ogni momento con il cliente via social o chat. E con una vetrina virtuale da curare con la stessa attenzione di quella fisica. In fondo che si possa essere agenti di viaggi anche in una maniera non convenzionale lo dimostrano le esperienze dei Personal Travel Specialist di Uvet.
Volti diversi su cui TTG Italia ha voluto gettare uno sguardo in occasione della convention dei giorni scorsi al Santo Stefano Resort di Settemari, in Sardegna. Obiettivo, capire i pregi, ma anche i difetti, di questa figura figlia dell'evoluzione digitale e a cui anche i player del turismo hanno ormai da qualche stagione cominciato a guardare con attenzione.
Pro e contro
"Quando lavoravo in agenzia - racconta Maria Rosaria Caponegro, Pts di Napoli - mi capitava spesso di avere a che fare con persone che entravano solo per comprare un biglietto aereo o peggio ancora per chiacchierare, ritrovandomi a fare la psicologa e non l'agente di viaggi. Ora, invece, che le persone mi contattano su WhatsApp o Messenger e poi ci incontriamo con un preventivo già in mano, non solo sono meno stressata, ma posso dedicare più tempo all'organizzazione del viaggio vero e proprio".
Questione di tempo e flessibilità
Quello del tempo che non va sprecato è del resto un aspetto messo in risalto anche da Anna Maria Pirrotta, Pts di Roma. "Stando in agenzia avevo paradossalmente meno tempo da dedicare ai clienti, mentre oggi riesco a concentrarmi su una domanda più qualificata, che chiede viaggi più strutturati e personalizzati. E che - aggiunge - a volte richiedono anche una settimana per poter essere ideati".
Punta invece l'attenzione sulla flessibilità Davide Cibelli, Pts di Ostia. "Se puoi lavorare ovunque perché ti basta una wifi, è anche vero che non hai orari da ufficio e devi essere sempre disponibile 24 ore su 24. Le persone ti possono chiamare in ogni momento e il cellulare diventa davvero uno strumento che non puoi spegnere mai”. Un lavoro che può regalarti soddisfazioni, ma a patto di seguire un'organizzazione ferrea, secondo Stefano Vecchi, Pts di Monza. "Se non hai una vetrina fisica è più difficile che la gente ti riesca a inquadrare come agente di viaggi. Poi se non hai metodo non riesci a fare nulla, mentre se segui dei filoni tematici o hai piano di battaglia preciso allora i risultati arrivano”.