Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il Gruppo Gattinoni prende posizione in merito all’emergenza creatasi negli ultimi giorni, preoccupato per il grave impatto economico dovuto alle cancellazioni di viaggi leisure, eventi e viaggi d’affari, innescate da un eccessivo allarmismo. È Franco Gattinoni (nella foto), presidente Gruppo Gattinoni, a esprimere delusione in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia.
“Sono deluso e amareggiato dai comportamenti della nostra classe politica – si legge nella nota firmata da Gattinoni -, di cui non vedo una cabina di regia ma solo interventi in grado di creare allarmismo e panico. Credo che in ambito nazionale e regionale si stia nettamente sottovalutando l’entità dell’impatto economico che si sta arrecando al nostro Paese e la gravità delle perdite.
La differenza con l'estero
"All'estero sono stati più pragmatici e risoluti nell'affrontare la situazione, senza sottovalutarla ma senza nemmeno terrorizzare l'opinione pubblica. Si è innescata una follia collettiva che dobbiamo arginare e i media e i social network in tutto questo hanno avuto e stanno avendo un ruolo di primo piano nell'amplificare in maniera esponenziale lo stato di allerta e paura che si è generato.
Ridimensionare l'allarmismo
“E’ assolutamente necessario ridimensionare l’allarmismo creato in questa settimana, per cercare di recuperare i gravi danni economici già procurati. Per farlo noi imprenditori stiamo cercando un dialogo con le istituzioni attraverso interlocutori accreditati come Confindustria o Confcommercio, per chiedere al governo di iniziare a rivedere i toni allarmistici utilizzati fino a ora perché si possa tornare presto alla normalità.
Il sostegno alle associazioni di categoria
“Oltre a ciò - prosegue il presidente - sarà comunque necessario dare seguito alle richieste di aiuto che stanno arrivando dalle varie associazioni di categoria del turismo in tema di ammortizzatori sociali e sgravi fiscali alle imprese colpite da questa crisi, e non solo nelle zone rosse. Le aziende stanno cancellando viaggi leisure e business, eventi e incentive di marzo, non solo a Milano ma anche nel resto d’Italia e all’estero. Un grave danno per tutto il comparto che subirà importanti ripercussioni economiche sui prossimi 12 mesi”.