Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Le previsioni parlavano di 55 milioni di turisti e pellegrini e secondo me saranno rispettate”. Così Pierluigi Di Palma, presidente Enac, in un’intervista esclusiva a TTG Italia commenta i dati poco incoraggianti di questi primi mesi di Giubileo. “Questa estate a Fiumicino avremo anche picchi di 200mila passeggeri, un traffico che riusciremo a reggere, ma che dimostra una necessità dell’aeroporto della Capitale di essere adeguato”.
‘Investimenti’ è la parola chiave del numero uno dell’Enac, che vuole guardare avanti. E questo perché, se in precedenza “come Paese avevamo un esubero di capacità delle nostre strutture aeroportuali” ora questo vantaggio “si è ormai esaurito”. E a conti fatti “tutto il sistema dei nostri scali necessita di investimenti”, ha precisato.
Un solo biglietto da New York a Siena
Il progetto di sviluppo ha anche una chiave di volta: è l’intermodalità. Il presidente dell’Enac pensa infatti ad un settore aeronautico che metta a sistema anche i piccoli scali e nel quale “un passeggero possa comprare, con un unico biglietto, un viaggio aereo da New York a Siena”. Di questo se ne sta occupando la Enac Servizi, la società in-house che ha per obiettivo la valorizzazione dei piccoli aeroporti. “Per ora si tratta di 20 scali, in parte abbandonati, che noi stiamo riqualificando”.
Un investimento da 200 milioni di euro, come i 15 milioni già spesi sull’aeroporto di Rieti, ma che coinvolge anche Ferrara, Pavullo, Capua e lo storico scalo della Capitale, Urbe. “L’obiettivo è far arrivare i passeggeri a Fiumicino, portarli in elicottero a Roma Urbe, e da lì con compagnie di linea e piccoli aeromobili, via verso il nostro Belpaese. È la delocalizzazione turistica”.
Un nuovo modello
Secondo il presidente Enac, la fattibilità della proposta sta soprattutto nei tempi di realizzazione. “Non è molto diverso dal concetto di integrazione aria-ferro. Solo che per la ferrovia ci vogliono 10 anni, noi questo possiamo già farlo. Forse già dal 2026. È il modello aria-aria”.
Alla domanda su chi potrà essere interessato a gestire questo servizio aggiunge: “Noi mettiamo in piedi le precondizioni perché questo accada. Ad esempio investendo sulle infrastrutture”. Strutture che, secondo Di Palma, in un prossimo futuro potranno essere a servizio dei droni, ma che già oggi possono funzionare per l’aviazione a scopo turistico. All’inizio sarà un servizio accessibile solo da un target alto, ma secondo Enac “non è un progetto nato per offrire un servizio esclusivo, bensì qualcosa che deve diventare largamente accessibile”.