Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non tutti potranno permetterselo, certo, ma gli italiani che viaggeranno cambieranno radicalmente le loro abitudini privilegiando il turismo di prossimità e scegliendo soluzioni ricettive che assicurino il distanziamento sociale e la privacy.
A sancirlo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, con la sua rassegna ragionata delle principali ricerche sul consumatore effettuate nelle ultime settimane.
“Il desiderio di viaggiare rimane – conferma Eleonora Lorenzini, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo (nella foto) -, ma i comportamenti dei turisti subiranno modifiche”.
Vacanze vicine e viaggi in auto
Prima fra tutte la vicinanza a casa. Secondo il Centro Studi del Touring Club Italiano, infatti, è molto probabile che almeno per tutto il 2020 il nostro turismo ricorderà quello prettamente locale del secondo dopoguerra. Rimarrà entro i confini nazionali il 90,2% di chi viaggerà (il 51,3% farà le vacanze in una regione diversa rispetto a quella in cui risiede, mentre il 38,9% non cambierà nemmeno regione). Anche la stima fornita da Airbnb parla di un 82% di viaggi domestici per gli italiani.
Il turismo di prossimità condiziona inevitabilmente la scelta del mezzo di trasporto verso la destinazione. Basti pensare che il 78,3% degli intervistati - nell’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat -, pari a oltre 15,3 milioni di individui, utilizzerà l’automobile di proprietà; il 3,1% noleggerà la macchina e il 2,7% utilizzerà un camper o una roulotte. Solo il 12,4% dei nostri connazionali userà l’aereo, mentre l’11,1% si sposterà in treno.
Per quanto riguarda, invece, le prenotazioni per l’estero, stando ai dati Sojern che offrono una vista sull’Europa le ricerche e, in maniera più contenuta, anche le prenotazioni di voli per Portogallo e Grecia sembrano risentire molto meno del Covid rispetto agli altri Paesi europei.
La scelta dell'alloggio
Ma prima ancora che la destinazione “il driver che determina la scelta della vacanza - aggiunge Lorenzini - diventa l’alloggio”.
Escludendo chi si recherà in una seconda casa di proprietà (il 20,4% di coloro che andranno in vacanza, equivalenti a quasi 4 milioni di italiani), il 22,1% (oltre 4,3 milioni di connazionali) ha comunque scelto di prendere in affitto una casa, il 27,4% soggiornerà in albergo, il 9,7% in un b&b e il 6,6% in un villaggio turistico. Il 2,7%, invece, ha scelto un campeggio o una vacanza in tenda e la stessa percentuale farà le ferie in camper o roulotte (sempre secondo la ricerca realizzata per Facile.it).
L’Huffington Post evidenzia come molti utenti abbiano fatto ricerche sui campeggi durante la quarantena; l’Italia è stato il Paese che ha fatto registrare il numero più alto di richieste di nuove adesioni - +138% anno su anno - al network di Pitchup, sito web di prenotazioni di campeggi e parchi vacanze online.
Vacanze più lunghe
Un segnale positivo riguarda la durata delle vacanze: Il 66% delle ricerche (secondo dati Airbnb) è per soggiorni di durata superiore a una settimana (lo scorso anno era il 32%), mentre calano vistosamente le ricerche per il weekend (-70%).
Il desiderio di privacy si concretizza, per le famiglie, nella ricerca di soluzioni abitative che possano dare la possibilità di lavorare da remoto ai genitori consentendo nel contempo ai figli di svagarsi. In quest’ottica la casa è la più richiesta, mentre tra i servizi preferiti la piscina supera per la prima volta il wi-fi.
L'eco della crisi
Purtroppo, però, a concedersi le meritate vacanze saranno molti meno italiani dello scorso anno. Secondo lindagine realizzata per Facile.it a non partire per le ferie sarà più di un italiano su due (55,2%) ovvero oltre 24 milioni di individui. Quasi 7 milioni rinunceranno alle vacanze per paura di essere contagiati, mentre per altri prevalgono motivazioni diverse; nel 43,7% dei casi non si partirà perché non ce lo si può permettere.
Buoni segnali per l'incoming
Segnali di ottimismo arrivano, invece, dal turismo incoming, che però rimarrà limitato all’eurozona. L’analisi su big data diffusa da Mabrian Technologies mostra infatti che le ricerche effettuate online per volare verso l’Italia e dentro il nostro Paese sono in leggera ripresa, ma al momento si tratta perlopiù di viaggiatori europei che tornano ad ipotizzare possibili viaggi verso l’Italia, provenienti in particolare da Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna.