Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un vicolo cieco senza uscita, che avrebbe constretto molte agenzie a presentare istanza in autotutela. Dallo scorso novembre le richieste dei contributi relativi al fondo perduto sarebbero state scartate per ‘motivi contabili’ senza tuttavia fornire ulteriori informazioni o richiedere documentazione aggiuntiva.
Ad oggi, secondo quanto evidenzia Fto, solo in pochissimi casi le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate avrebbero risposto alle richieste chiedendo ulteriori documenti. Ma la prospettiva, dal momento che stanno per concludersi i tempi per i tentativi di mediazione, è che molte agenzie si trovino costrette a ricorrere al contenzioso, con un aumento dei costi sia per il contribuente sia per l’erario stesso.
I contributi del Mibact
A questo si aggiungono le vicende dei contributi Mibact ex art 182, previste dal dl 34/2020: in alcuni casi il ministro ha chiesto ulteriori documenti per le imprese in allegato B. Inoltre la direzione generale Turismo, sottolinea ancora Fto, avrebbe sospeso la liquidazione della seconda tranche per i soggetti dei quali era stata scartata la domanda per i ristori di aprile.
Inoltre, afferma ancora l’associazione di categoria, la Guardia di Finanza avrebbe iniziato a fare controlli sui contributi di aprile.
“In realtà - afferma la nota di Fto -, pur non entrando nel merito di ciascuna pratica, le incoerenze riscontrate dall’Agenzia delle Entrate tra i dati contabili indicati nell’istanza e le comunicazioni delle liquidazioni Iva del mese di aprile sia 2019 sia 2020 derivano presumibilmente dall’applicazione del regime speciale Iva (74-ter, ndr) che consente di registrare le operazioni entro il mese successivo alla data di incasso del saldo del corrispettivo o data di partenza del viaggio se antecedente”.