Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il modello di associazione in partecipazione si veste di una nuova identità. Sono molti i network che si stanno avvicinando a questo tipo di business, un modo di fare turismo in maniera diversa che fa leva sul concetto di essere adv ed essere imprenditori. "Quando si parla di aip i giudizi sono spesso legati al passato", sottolinea Claudio Busca (nella foto), general manager leisure del Gruppo Bluvacanze.
Circa 5 anni fa ci si è resi conto di come l'aip tradizionale non funzionasse più e di come anche il lavoro degli adv, come poi la pandemia ha confermato, stesse cambiando. "Dobbiamo arrivare al cliente trasmettendo un metodo, una procedura, un modo di fare che suoni come una promessa", prosegue Busca.
Un patto tra soci
Per il gruppo Bluvacanze, oggi si parla di un sistema industriale che permette a sua volta di comunicare con una logica di questo tipo portando al mercato agenziale il valore dell'assistenza, del marchio e della centralizzazione.
Un'aip che dunque non è più intesa come un rapporto di dipendenza ma un patto tra soci.
"Bisogna fare gli imprenditori vendendo viaggi", conclude. "Il cliente si aspetta che il proprio adv sia formato e preparato e io credo fermamente che l'aip sia il modello del futuro".
Gaia Guarino