Il commento del direttore
Remo Vangelista
La pandemia ha cambiato il mondo del travel. Il business, dunque, si trova a dovere riconfigurare i modelli esistenti ma anche configurarne di nuovi.
Cambia inoltre l'approccio al cliente, che oggi diventa sempre più centrale sia attraverso un modello di comunicazione one-to-one sia attraverso servizi personalizzati. Come emerge dall'Osservatorio Google sul Turismo Digitale, attualmente il 70% delle prenotazioni (dato medio del trasporto aereo, hospitality e trasporto via terra) è online, dato che dimostra come per avere successo il digitale diventi imprescindibile.
“Il feedback sull'esperienza web è positivo in più dell'80% dei casi” spiega dal palco della Bit Andrea Pignatelli, new business development consultant di Google.
Gli strumenti per generare interesse
Le persone cercano informazioni turistiche online, motivo per cui bisogna in primis generare consapevolezza riguardo al proprio brand, suscitare interesse e infine portare l’utente alla conversione.
“Tra gli strumenti che Google mette a disposizione degli utenti uno dei principali è YouTube, che ha due vantaggi: la targetizzazione in base alla propensione all'acquisto e l'interesse e l’alto numero di persone che riesce a raggiungere, in particolare nella fascia 18-54 anni” sottolinea Beatrice Zonin, new business development consultant di Google.
Altri strumenti consigliati alle aziende sono Google Display, ovvero i banner pubblicitari, e Google Discovery, ossia gli annunci che compaiono quando gli utenti sono propensi a scoprire qualcosa. Infine, lo strumento Search che viene utilizzato nel 58% dei viaggiatori leisure e dal 68% dei business traveler quando cercano attivamente un viaggio.
Gaia Guarino