Turismo scolastico in ripresa: ecco come cambiano i trend

Turismo scolastico in ripresa. Nell’anno 2022/23 docenti e alunni sono tornati a viaggiare, recuperando - e persino superando - i livelli pre-pandemici. Questo quanto emerge dall’indagine ‘La ripresa del turismo scolastico. Dati e andamento del primo anno post pandemia’ edizione 2023 svolta da Didatour, piattaforma online del Gruppo La Fabbrica.

Dall’indagine emerge che durante l’anno scolastico 2022/23, quasi il 100% dei docenti ha svolto un viaggio o un’uscita didattica. Un dato non solo in netta risalita rispetto a quello registrato durante l’anno scolastico precedente, ma addirittura superiore rispetto ai periodi pre-covid, in cui la percentuale era circa dell’80%.

Rispetto al periodo pre-covid aumenta anche la propensione ai viaggi di più giorni, soprattutto per le scuole primarie. “Anche quest’anno ci siamo impegnati a costruire una riflessione sui viaggi di istruzione partendo dall’opinione degli insegnanti. Tra le novità segnaliamo l’aumento dei viaggi d’istruzione di più giorni (anche sorprendentemente per le primarie) e la tendenza da parte dei docenti a scegliere mete meno battute (44%). Per quanto riguarda i costi, circa il 70% dei docenti ha dichiarato che i propri alunni hanno sostenuto una spesa pro capite di 300 euro (o meno) per i viaggi di istruzione di più giorni. Si tratta di cifre in linea con i servizi scelti all’interno dei pacchetti” spiega Valentina Marasco, country manager Didatour.

In dettaglio, per quanto riguarda le destinazioni scelte per i viaggi di istruzione di più giorni durante il 2022/23, la maggioranza dei docenti delle secondarie ha preferito l’Italia (61%, contro il 39% che ha scelto di andare all’estero), mentre prima della pandemia la percentuale si attestava intorno al 50%. Per quanto riguarda le uscite didattiche in giornata non ci sono grossi cambiamenti rispetto al periodo pre-pandemico: la maggior parte dei docenti di ogni ordine e grado continua optare per la propria regione di provenienza.

Nella top ten delle mete più battute anche alcune località meno note del Piemonte e del Lazio. La destinazione più quotata dai docenti è stata Roma, seguita da Napoli, Firenze-Pisa, Palermo-Catania, Torino, Venezia-Verona.

Per la maggior parte degli studenti (70%) la spesa sostenuta per un viaggio di istruzione di più giorni si è assestata intorno ai 300 euro ad alunno. Per quanto riguarda le strutture, la maggior parte dei docenti e alunni ha optato per hotel a 3 stelle, scelti dal 53% delle scolaresche (c’è anche un 12% che ha preferito l’ospitalità religiosa). Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’autobus privato, seguito dal treno soprattutto nel Nord e nel Centro.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i docenti si rivolgono alle agenzie per le gite con pernottamento, soprattutto per comprare l’intero pacchetto. Una tendenza che si riscontra maggiormente nelle secondarie di secondo grado (il 75% dei docenti intervistati si è affidato a un’agenzia per l’organizzazione completa) e nelle scuole di ogni ordine e grado del Centro (73%) e del Sud (69%).

Il 76% del campione ritiene infine che i viaggi del prossimo anno scolastico si svolgeranno tra marzo e maggio 2024.

Rispetto alla relazione con le agenzie di viaggi, emerge che, da parte delle scuole, c’è stata sia difficoltà nel reperirne di specializzate nel turismo didattico, sia nell’ottenere un supporto nell’organizzazione dell’uscita, anche a causa di richieste specifiche effettuate troppo sotto data.

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