Adv alla prova dell’estate,
il corto raggio è in affanno

Estate 2024, il momento della verità è arrivato. Per i principali network di agenzie di viaggi la metà di luglio rappresenta il limite massimo in funzione del quale restituire slancio al mercato delle prenotazioni, in graduale rallentamento dallo scorso marzo e oggi quasi quiescente. “Nel primo quadrimestre il booking è arrivato ad avere 92 giorni d’anticipo - spiega Claudio Busca, direttore generale Gruppo Bluvacanze - ultimamente siamo scesi a 20 e percepiamo segnali di prudenza ancor maggiore. Il cliente medio sta aspettando un sensibile ridimensionamento dei prezzi, tant’è che l’intera area del Mediterraneo è in sofferenza, con un -20% rispetto a luglio/agosto 2023”.

Attento lavoro di consulenza

Alternative alle destinazioni classiche, fra cui isole minori in Grecia o in Croazia, ma anche in località balneari dell’Albania, sono disponibili a prezzi competitivi, ma il cliente italiano non sembra disposto ad accettare un ridimensionamento delle proprie aspettative. “Quest’anno siamo costretti a lavorare molto di più sulla consulenza - osserva Paola Frigerio, direttore programmazione e network Frigerio Viaggi - dovendo trovare soluzioni soddisfacenti rispetto a budget che, per il cliente, sono tornati a essere inamovibili. La stagione lascia però prevedere risultati positivi, perché l’incoming è praticamente triplicato grazie al ritorno dei turisti cinesi, sudamericani e dell’Est Europa, mentre l’outgoing di lungo raggio cresce a due cifre”.

“Usa e Giappone stanno trainando i viaggi di maggior valore - rileva anche Dante Colitta, direttore network Welcome Travel Group -, ma tutto l’Oriente e l’Oceano Indiano stanno andando bene, ragion per cui prevediamo di chiudere le stagione con una crescita complessiva del 14%. L’unico tasto dolente è l’estate del breve-medio raggio, che mostra le difficoltà economiche del mass market”.

Senza viaggi last minute, il 2024 andrà verosimilmente incontro a una descrescita del numero passeggeri, ma con un giro d’affari maggiore per via dei prezzi più alti. “Nonostante un calo dell’1-2% di passeggeri, in particolare su luglio e agosto - riconosce Sergio Testi, direttore generale Gruppo Gattinoni - il nostro dato progressivo segna un +10%, con fatturato in crescita del 3-4%. A livello di movimentazione non ci aspettiamo una chiusura di stagione sopra il 2023, ma la diversificazione dei segmenti di mercato si sta rivelando preziosa per reggere la battuta d’arresto del cliente medio, soprattutto grazie al recupero quote nel corporate”.

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