Vacanze sempre
più care
Le soluzioni
per vendere

Più che dal sole estivo, quest’anno gli italiani sono rimasti scottati dai prezzi dei pacchetti vacanza. Con rincari che variano dal 15% al 38%, le prenotazioni per luglio e agosto sono al palo, le vendite, invece, ostaggio di offerte last minute. “L’inflazione dovuta alle tante crisi in corso ha indubbiamente peso - osserva Paola Frigerio, direttore programmazione e network di Frigerio Viaggi - ma è evidente che molte strutture delle località di maggior tendenza abbiano puntato a ripianare le perdite degli anni di pandemia e a cavalcare la forte domanda straniera, sfruttando l’alta stagione turistica del mercato italiano”. A differenza di Paesi come Francia e Germania, dove l’offerta risulta maggiormente destagionalizzata, il Belpaese mostra sensibili rincari sia sul piano dell’ospitalità che dei trasporti (la spesa media di una famiglia di 4 persone, per due settimane, è salita da circa 6-7mila a 10mila euro), ma soffrono aumenti tutte le destinazioni mediterranee e persino l’Egitto (prenotazioni -20/30%).

Il cambiamento

“La partenza d’oro del primo trimestre 2024 - evidenzia Claudio Busca, direttore commerciale Bluvacanze - ha tratto in inganno sul reale stato di salute del mass market, che non a caso sta oggi sfruttando le opportunità di Blublitz, il nostro contenitore di pacchetti viaggio 'value for money' caricati direttamente dai partner in funzione delle mancate prenotazioni: a differenza del periodo invernale, l’estate resta appannaggio soprattutto di giovani e famiglie, non più in grado di permettersi una vacanza di livello in Italia con un budget di 5mila euro”. Per molti la soluzione stagionale è oggi un investimento nelle crociere che, rafforzate dalla nuova formula di “viaggio nel viaggio” delle “sea destinations” di Costa Crociere, sono fra i prodotti più richiesti a discapito di un Egitto scivolato in terza o quarta posizione.

Oasi lungo raggio

“L’unico segmento che sembra patire meno l’effetto rincari è il lungo raggio - aggiunge Dante Colitta, direttore network Welcome Travel Group - essendo rimasto prerogativa di un cliente high spender, che già sta spingendo il prossimo inverno addirittura con un +30-40% di prenotazioni. L’estate 2024 attesta invece un forte ridimensionamento dei soggiorni all-inclusive a favore di formule short-break e casa vacanza, con un cliente propenso a riprogrammazioni indipendenti o condizionate solo dal budget”.

Se il tema dei rincari resta quindi assodato, c’è però un elemento che consente ai network di mantenere la fiducia anche per questa estate: “La domanda dei viaggi resta fortunatamente al top della classifica di spesa - spiega Sergio Testi, direttore generale Gruppo Gattinoni - e, a fronte di rincari che per destinazione possono variare dal 3 al 6%, il cliente rimodula la propria richiesta accorciando i giorni di vacanza, o scegliendo trattamenti più economici. Senza una revisione del calendario delle vacanze scolastiche, in estate il mercato italiano continuerà purtroppo a essere esposto a deleteri picchi di spesa, con ripercussioni sul 70% della clientela”.

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