Il ritorno alla normalità: i dati TCI sulle vacanze degli italiani 2024

Il 2024 segna il ritorno alla normalità delle vacanze dopo gli anni della pandemia. Lo dice l’indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano sui programmi di viaggio della community TCI, che sottolinea come, malgrado la situazione internazionale instabile, gli italiani continuano a voler viaggiare.

Tanto è vero che il 76% dei rispondenti all’indagine afferma che farà “sicuramente” un viaggio (in lieve contrazione rispetto al 2023) mentre un altro 17% lo farà “probabilmente” (in aumento, era il 14% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (2%).

Le destinazioni

L’Italia sarà la destinazione preferita (65%), ma continua la (lenta) crescita dei viaggi all’estero (35%). Il Bel Paese è da sempre la meta più gettonata nelle vacanze estive dei nostri connazionali. Se solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring è stato di circa 60-40 in modo pressoché costante negli anni precedenti alla pandemia, l’estate 2024 conferma il trend di lento ritorno a quella situazione: il 65% (era il 66% nel 2023) infatti sceglierà una destinazione domestica mentre chi andrà all’estero opterà soprattutto per i viaggi in Europa (28%). Circa il 7% – in crescita sul 2023 – si muoverà verso mete di lungo raggio.

Fra le destinazioni tricolori, la regione preferita per le vacanze estive dalla community Touring sarà il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Puglia e Campania che, rispetto al 2023, supera la Toscana.

Per quanto riguarda l’estero, i Paesi più scelti saranno Francia, Grecia, Spagna e Germania che quest’anno, insieme a Norvegia e Portogallo, supera il Regno Unito.

Le mete preferite saranno quelle di mare e le città d’arte che superano la montagna per la prima volta dopo la pandemia. Il ritorno alla normalità è evidente anche dalla scelta della tipologia di destinazione: se il mare resta fondamentale in estate (44%, in aumento su 2023 e 2019), crescono le città d’arte (19%) che, per la prima volta nel post Covid, superano pur di poco la montagna (18%). Tiene bene il turismo rurale e dei borghi (8%) che resta per il quinto anno consecutivo sopra il dato 2019.

Le partenze si concentreranno quest’anno a luglio (31% rispetto al 30% del 2023). La lenta ripresa dei viaggi all’estero condiziona la scelta dei mezzi di trasporto per arrivare a destinazione: se resta fondamentale l’auto (49%, non ancora scesa ai livelli del 2019) continua a crescere l’aereo (28% rispetto al 26% del 2023). Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte, le preferenze per hotel e villaggi (47%) sono in lieve decremento sul 2023 e sul pre-pandemia mentre quelle per gli appartamenti in affitto (22%) in linea. In crescita sul 2023 e soprattutto sul 2019 la quota delle seconde case (9%).

L’eredità del Covid

L’eredità Covid nel turismo si manifesta in alcune specifiche abitudini di viaggio, come l’interesse per le attività open air e per il turismo lento. La stragrande maggioranza dei rispondenti, infatti, dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali, una quota non trascurabile continuerà a fare turismo di prossimità (30%) e aumenterà ancora l’interesse per fare esperienze di turismo lento (44%).

Nella fase organizzativa la maggior parte dei viaggiatori ha rilevato un aumento dei prezzi per i servizi turistici (77%).

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