Il commento del direttore
Remo Vangelista
Tabula rasa per ripartire. Tabula rasa per riscrivere nuove regole, ma anche per rivedere il proprio modello di business. A Milano, in occasione della 22a edizione del Biz Travel Forum, si discute di come il comparto del turismo si possa rimettere in gioco e di quali siano le strategie per il futuro.
A introdurre i lavori il presidente del gruppo Uvet, Luca Patanè, che riconferma come sia necessario essere ottimisti sul futuro, a patto che si seguano regole condivise e che si agisca con immediatezza. “È la velocità che permette di crescere e utilizzare le difficoltà come sfida per progredire” dice il manager. Lo scenario presentato da Valerio De Molli, managing partner e a.d. di The European House Ambrosetti, viaggia a due velocità. Da una parte, in base all’analisi dei dati, esistono diversi fattori a livello mondiale che potrebbero condizionare negativamente il futuro. Fra gli altri, De Molli evidenzia il debito globale, il difficile rapporto Usa-Cina, il concreto rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, i nervi tesi fra Taiwan e la Cina, la crescita della popolazione mondiale, i disequilibri economici sempre più profondi e gli effetti del cambiamento climatico.
D’altro canto, De Molli invita a tenere conto di altrettanti aspetti positivi che potrebbero condizionare favorevolmente il futuro dell’Italia, nella top 5 mondiale dei paesi con la bilancia commerciale attiva. Fra le frecce al nostro arco, l’attrattività turistica, la potenza del Made in Italy, il fatto di essere una superpotenza culturale, la sostenibilità del debito pubblico, le opportunità offerte da innovazione e IA.
Ottimista è sicuramente la ceo di Volare e cco di Ita Airways, Emiliana Limosani: “In tre anni di attività abbiamo fatto tabula rasa nel vero senso della parola, procedendo in discontinuità con il passato e crescendo in modo rapido. Abbiamo implementato del 90% la nostra flotta, affidandoci a un unico fornitore – Airbus – e ampliato le rotte. A fine ottobre, dei 2 miliardi 349 milioni di ricavi globali, il 59% è stato generato dai voli a lungo raggio”.
Sempre nell’ottica della velocità di azione, Limosani ha ricordato come siano stati avviati due nuovi collegamenti non previsti dal piano industriale, su Bangkok e su Dubai. “Tel Aviv – ha spiegato la manager - era la nostra prima rotta sul medio raggio per passeggeri e ricavi. Abbiamo quindi dovuto rivedere la strategia puntando invece su Dubai”.
Ottimismo e velocità. Anche Serafino Lo Piano, head of sales fo high speed and long distance trains di Trenitalia, ricorda come I cambiamenti della domanda vadano assecondati con immediatezza. “Il mercato internazionale sta cambiando. Abbiamo raddoppiato rispetto al 2019 i passeggeri overseas, che chiedono un’esperienza di viaggio e non il mero trasporto. Gli stranieri chiedono servizi business ed executive. Basti pensare che il nostro primo mercato internazionale è quello statunitense, che ci ha procurato tre milioni di viaggiatori. In questo quadro, assume particolare rilevanza l’accordo di intermodalità concluso con Ita Airways, che ci consente di operare in modo integrato sulla connettività globale”.