Sabre, Cartorange, Volonline: il turismo alla prova dell’IA

Parlare di Intelligenza Artificiale incuriosisce e spaventa. A fronte di una capacità d’innovazione esponenziale, quali sono i vantaggi e i rischi per le Pmi del turismo organizzato? Come spiega Paola De Filippo, general manager di Sabre, oggi il 74% aziende a livello mondiale sta già investendo in IA ma ciò che occorre comprendere è quante di questo 74% lo stanno facendo in maniera efficace. “Se una piccola adv non riesce a capire come entrare a far parte di questo nuovo mondo, cosa accadrà?”, si interroga De Filippo. “Come partner tecnologico possiamo supportare il trade in questo viaggio, di contro starà alle adv capire come comportarsi per non sparire”.

L’idea che sempre più sembra rafforzarsi è che in ogni caso l’IA non sostituirà le competenze di un personal travel agent, In casa CartOrange, al contrario, questa tecnologia viene vista come uno strumento destinato a migliorare le performance. “L’AI è un’opportunità di crescita per ciascuno dei nostri consulenti”, sottolinea Gianpaolo Romano, a.d. di CartOrange. “Serve a semplificare loro la vita e a renderli capaci di aumentare i risultati di vendita”. Attualmente CartOrange sta infatti puntando sull’AI generativa così da ridurre il tempo che il pta dedica alla fase operativa, sostituendolo in funzioni come data entry o scrittura di contenuti.

“L’AI ha un ruolo importantissimo”, conclude Luca Adami, cmo di Volonline. “È proprio questo tool che può consentirci di competere appieno con le forze che stanno entrando in gioco nel nostro settore”.

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