Vacanze rovinate, rimborso anche per il danno psichico non dimostrabile

Un’importante e storica sentenza in tema di turismo è stata emessa dal giudice di pace di Napoli. Il giudizio, registrato agli atti come la numero 21842 del 2024, ha visto la condanna di un’agenzia di viaggi e di un tour operator partenopei.

A muovere l’azione legale era stata una famiglia napoletana, che la scorsa estate aveva prenotato un soggiorno in una struttura in Calabria. Al suo arrivo tuttavia la famiglia aveva riscontrato una serie di gravi disservizi, tra cui una camera sporca e maltenuta, la porta del bagno rotta, il copri-water spaccato, l’asciugacapelli guasto.

Abbandonate le vacanze, i 4 clienti hanno agito per le vie legali. La richiesta della parte lesa mirava al riconoscimento sia dei danni materiali per la vacanza non goduta, che di quelli morali. Il giudice ha confermato tale risarcibilità del danno da vacanza rovinata, inteso sia come danno economico, ma anche come disagio psico-fisico conseguente alla mancata realizzazione della vacanza programmata.

Il giudice ha ribadito che il turista non è tenuto a provare anche il proprio stato psichico per il mancato godimento della vacanza.

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