A cura di Robert Gentile

Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter

Un ’caso Tortora’ nel turismo: Carmelo Patti scagionato post-mortem

Delle tante notizie che hanno caratterizzato il 2024, una non ha avuto gli onori della cronaca, ma li avrebbe meritati. Soprattutto perché è esempio di mala giustizia, sul filo del tragico caso Enzo Tortora. Il proprietario di Valtur da 1998 al 2012, Carmelo Patti, era innocente e col mafioso Messina Denaro non c’entrava nulla.

“Dopo anni di indagini e processi la Corte d’appello di Palermo azzera tutto. E smonta la base del castello accusatorio smentendo che l’imprenditore, originario dello stesso paese di Matteo Messina Denaro, sia stato uomo dei clan e dell’ex latitante e che abbia realizzato la sua fortuna (del solido impero, dopo il sequestro, è rimasto in attivo ben poco) con metodi illegali” riporta il Corriere della Sera del 12 aprile 2024. Carmelo Patti è scomparso nel 2016 e la vicenda che ha distrutto la sua vita, quella dei suoi familiari (la figlia Maria Concetta in primis) e quella di Valtur (gestita appunto per una quindicina di anni, dal 1998 al 2012) è troppo datata per guadagnare le prime pagine.

Utile, allora, riprendere il filo di quella amara vicenda: a seguito degli ingenti debiti accumulati negli anni precedenti (si parlava di 300 milioni di euro, di cui 62 verso il sistema bancario, 85 verso i fornitori e 92 nei confronti dell’Erario e dell’Inps, ma alcuni stimavano fossero 500) e alla conseguente applicazione della Legge Marzano, a ottobre 2011 Valtur SpA veniva ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria e affidata ai commissari Daniele Discepolo, Stefano Coen e Andrea Gemma; a ottobre 2013 Orovacanze Srl vinceva la gara indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico e Franjo Ljuljdjuraj ne diventava il dominus; meno di tre anni dopo, ad aprile 2016 Franjo cedeva il pacchetto di maggioranza alla Investindustrial del finanziere Andrea Bonomi, che dopo soli due anni usciva di scena. Il glorioso marchio Valtur veniva quindi messo all’asta dal Tribunale di Milano, Sezione fallimentare, con aggiudicazione (a mio parere lodevole) a Nicolaus, il 18 luglio 2018.

Il sequestro dei beni avviene ancora dopo, come riporta il Corriere della Sera del 24 novembre 2018: “L’imprenditore che nel 1998 rilevò la Valtur, Carmelo Patti, è morto da quasi tre anni, ma dopo una lunga inchiesta per mafia, un clamoroso decreto di sequestro e confisca si abbatte sui suoi eredi. Una batosta valutata prudenzialmente intorno a un miliardo e mezzo di euro. Un durissimo provvedimento notificato stamane anche alla figlia Paola, per tanto tempo amministratore delegato della importante catena turistica”.

E prosegue ”Il decreto emesso al Tribunale di Trapani viene considerato ‘uno dei procedimenti più rilevanti nella storia giudiziaria italiana’ anche perché il patrimonio composto da immobili, campi dal golf, residence, costosissime imbarcazioni e beni preziosi viene collegato ‘alla disponibilità della famiglia mafiosa di Castelvetrano’. Riferimento esplicito alla città di Matteo Messina Denaro”. Per il Tribunale di Trapani, quindi, Carmelo Patti era complice e sodale di Matteo Messina Denaro.

Sei anni dopo, il mafioso è stato catturato ed è deceduto in carcere. I beni confiscati nel 2018 vengono restituiti agli eredi, ma Carmelo Patti è scomparso da anni e l’onore non glielo restituisce più nessuno.

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