Conti in tasca
ai tour operator:
“Un bilancio
positivo”

Aumento dei prezzi, soprattutto sul volato, situazione internazionale instabile e qualche difficoltà sul mese di agosto non hanno impedito ai tour operator italiani di chiudere anche il 2024 in positivo, dopo un 2023 record.

Ma se lo scorso anno era stato quello del rilancio e della ripartenza, il 2024 si è invece rivelato un anno di consolidamento dei conti e di spinta verso nuovi progetti di sviluppo.

“L’estate 2024 è stata la migliore della nostra storia - dice l’a.d. di Kel 12, Gianluca Rubino -. Quest’anno supereremo i 30 milioni di euro rispetto ai 25 del 2023, arrivando a fatturare il 25% in più circa e mettendo a segno anche un +10% sul numero di passeggeri, con marginalità però simili a quelle dello scorso anno, attorno cioè al 5%. Il rimbalzo post-Covid non è dunque passeggero: la voglia di viaggiare è ancora molto forte negli italiani”.

Annata in discesa anche per Quality Group. “Il 2024 si è rivelato più semplice rispetto al 2023 - spiega il direttore commerciale, Marco Peci -, con molte delle criticità che si sono risolte o si stanno risolvendo. Ad esempio, ci sono i primi segnali di un riallineamento dei prezzi verso valori più ‘normali’, a partire dalle mete orientali. La marginalità resta buona, ma va difesa puntando su un servizio veloce e vicino alle richieste dei clienti”.

Fatturato in crescita anche per Idee per Viaggiare, che chiudendo il bilancio al 31 ottobre ha ormai chiaro il quadro della situazione. “Nel nuovo anno finanziario mettiamo a segno un aumento della produzione del 20% sul 2023 - fa sapere il ceo Danilo Curzi -. Abbiamo rispettato gli obiettivi di budget, che fissavano l’asticella al +16-17% di fatturato. A giovare sui conti sicuramente anche l’attività parallela di consolidatore”. E se il rincaro dei prezzi, specie dei voli, è innegabile, è altrettanto vero che a incidere positivamente sulla marginalità è stata secondo Curzi una specifica attenzione all’ottimizzazione dei cambi fra valute.

Più critico sull’ascesa incontrollata dei prezzi e sugli inevitabili riflessi sui conti è il ceo di Mappamondo, Andrea Mele. “Il valore medio pratica continua ad aumentare anche a causa di prezzi alle stelle, che fanno perdere potenziali clienti - spiega il manager -. Un ridimensionamento soprattutto delle tariffe aeree potrebbe portare a una crescita più sana”. Mappamondo ha preservato la marginalità “grazie a una politica di pricing chiara, con prezzi finiti, in un’ottica di trasparenza. Non svendiamo i nostri viaggi”. Comunque, a conti fatti, “il 2024 si è dimostrato un anno soddisfacente, con un incremento a consuntivo del 5-7% sul fatturato 2023, a fronte di una diminuzione di passeggeri del 2-3%”.

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