Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una frenata abbastanza brusca dei viaggi è quella che ha caratterizzato l’Italia del 2023. I dati Istat appena usciti presentano una fotografia non troppo rosea della situazione, con un rallentamento significativo di viaggi e vacanze degli italiani, che se nel 2022 erano tornati a sfiorare i numeri del pre-pandemia, nel 2023 si appiattiscono sulle cifre dell’anno precedente.
I viaggi con pernottamento sono 52,1 milioni e risultano ancora inferiori ai valori del 2019, anno precedente la pandemia (-27%). Le notti trascorse in viaggio (323,6 milioni) sono ancora il 21% in meno rispetto a quelle osservate nel 2019. Dopo la marcata crescita osservata nel 2022, i viaggi all’estero nel 2023 rimangono stabili e ancora al di sotto dei livelli del 2019 (-35,6%). Anche i viaggi in Italia non registrano sostanziali variazioni e non recuperano il 24% perso rispetto al 2019.
Solo il 7,9% dei viaggi è svolto per motivi di lavoro (4,1 milioni), senza sostanziali variazioni in termini di viaggi e di notti rispetto al 2022. Gli spostamenti per lavoro non mostrano quindi segnali di ripresa, attestandosi a circa la metà di quelli registrati nel 2019, con una durata media simile a quella del 2022 (4 notti rispetto a 3,8). Le riunioni d’affari e i viaggi per congressi, convegni e seminari sono le motivazioni più frequenti (17,8%), seguite dalle attività di rappresentanza, installazione o vendita (15,6%).
Anche le vacanze rallentano
Le vacanze, che nel 2022 avevano mostrato una decisa ripresa, sono sostanzialmente invariate e si attestano nel 2023 a poco più di 48 milioni (92% dei viaggi, 95% delle notti). Prevalgono le vacanze “lunghe”, di 4 o più notti (54,7% dei viaggi e 82% delle notti), che, dopo aver raggiunto nel 2022 i livelli pre-pandemia, nel 2023 interrompono la loro crescita attestandosi a 28,5 milioni (-19% sul 2019). Anche le vacanze brevi non cambiano rispetto al 2022 e sono ancora il 31% in meno di quelle registrate nel 2019. Il divario tra i pernottamenti di vacanza del 2023 e del 2019 rimane elevato (75 milioni, -19,6%), a 307 notti.
La durata media delle vacanze (6,4 notti) e dei viaggi nel loro complesso (6,2 notti) sono sostanzialmente invariate rispetto al 2022. Le escursioni (visite in giornata) nel 2023 sono 42,4 milioni (stabili rispetto al 2022) e sono effettuate per lo più nel periodo primaverile (28,8%).
A fare da zavorra alla crescita è il calo delle vacanze lunghe. Nel trimestre estivo (luglio-settembre) il calo delle vacanze lunghe (-12,6% di viaggi, -13,4% di notti) è in controtendenza rispetto alle estati dei due anni precedenti e riporta l’ammontare dei viaggi sotto i valori dell’estate del 2019 (-18,5%,-15% in termini di notti).
Le persone partite per una vacanza estiva sono 18,4 milioni, in calo del 13% rispetto all’anno precedente (21,1 milioni nel 2022). La diminuzione riguarda tutte le fasce di età e si concentra tra i residenti nel Nord-ovest (-18%) e nel Sud (-17,8%), aree che tornano sotto i livelli dell’estate 2019 (rispettivamente -12% e -23%).