Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non si può fare a meno di Ryanair e su questo punto Michael O’Leary gioca alla grande.
Il vettore irlandese, malgrado i tentativi degli altri vettori, rimane un esempio difficile da imitare.
È stato capace di uscire meno incerottato (rispetto alle altre compagnie) dai due anni di pandemia. La politica ed i modi sbrigativi del chief executive hanno permesso a Ryanair di non dover fare un ricorso pesante e continuo agli istituti di credito e di non piegarsi (troppo) alla finanza.
Nell’evento di presentazione svoltosi a Bergamo, O’Leary ha dato sfoggio delle sue ben note caratteristiche sparando ovunque e comunque.
Annunciando investimenti, nuove rotte e aeromobili in arrivo per il mercato italiano. Poi, sui modi e sul servizio di Ryan si potrebbe aprire un dibattito di molti giorni. Ma la linea aerea di Dublino, per ora, vince su tutto e su tutti. Perché dispone di un maggior numero di aerei e di un network voli più ampio. È vero che in molte situazioni riduce l’offerta a suo piacimento senza tante cortesie, ma tiene in vita alcuni scali con le sue macchine. Non è una cosa da poco.