Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si sono fatti molti nemici. Dopo averli incoraggiati a riprendere le rotte ora i vettori sono diventati un problema per il resto del mercato turistico. I prezzi post pandemia sono lievitati costantemente e ora la situazione su alcune direttrici appare fuori controllo.
Anche chi aveva fatto del prezzo low cost la carta vincente adesso rischia di finire sul banco degli imputati. L’Ectaa per voce del suo presidente Frank Oostdam ha mandato segnali molto chiari alla Commissione che sta lavorando sulla revisione dei pacchetti di viaggio.
Nei documenti che stanno girando ancora una volta si segnalano le responsabilità di tour operator e agenzie di viaggi, ma i vettori sembrano restare ai margini. Per questo Oostdam ha sottolineato che: “La Commissione sta chiudendo un occhio sul principale elemento di diffidenza da parte dei consumatori durante la pandemia”.
Secondo l’Ectaa per i viaggi tutto compreso in caso di fallimento i clienti sono tutelati, ma al momento in caso di default di un vettore non vi sono garanzie. Pare chiaro che l’insofferenza del resto del mercato nei confronti delle linee aeree avviene ormai su tutti i fronti e anche in casa nostra sia Franco Gattinoni sia Enrica Montanucci in queste settimane hanno espresso un malcontento marcato per le politiche delle linee aeree.
Stando a quanto dichiarato da Willie Walsh, direttore generale Iata, per i prossimi 10-15 anni non vedremo un calo delle tariffe dovuto in parte anche alla transizione ecologica, che presenta conti importanti.
Appare quindi chiaro che la questione dei prezzi dei biglietti aerei sarà indubbiamente al centro del mercato per lunghe stagioni. Prepariamoci al confronto continuo tra tutti gli attori del mercato. Guiderà come sempre il mercato e non è scontato che questo rialzo (robusto) dei biglietti sarà digerito dal consumatore finale. La partita è ancora aperta.