La crisi di Cuba, tra un blackout elettrico e pochi turisti

Una destinazione ormai sparita dai grandi circuiti internazionali. Finiti i tempi delle catene charter per Cuba, meta che negli anni ha perso appeal e visitatori. Anche tra gli operatori di casa nostra è ormai un discorso chiuso o quasi. Le partenza sono ridotte pesantemente e solo a fine estate anche Stefano Pompili ceo di Veratour aveva detto alla nostra agenzia di stampa che: “Cuba è una destinazione persa sotto alcuni aspetti, perché vive un ciclo negativo. Tra qualche stagione sono certo che riprenderà a crescere, ma prima serve un rinnovamento importante delle strutture alberghiere”.

Una dichiarazione che lascia pochi spazi di positività malgrado il potenziale sia ancora vivo. Intanto nei giorni scorsi l’isola ha dovuto subire un lungo blackout che ha messo alla prova la pazienza degli abitanti di Cuba. Un guasto nella principale centrale termoelettrica ha messo così nuovamente in ginocchio questo Paese e anche il presidente Miguel Diaz Canel ha riconosciuto che la situazione del sistema elettrico della nazione rimane complesso. Situazione che comunque pesa in tono minore per le grandi strutture alberghiere che sono dotate di generatori.

A tal proposito anche Astoi interpellata da TTG Italia ha spiegato che “Attualmente, Cuba registra flussi turistici italiani molto ridotti, sia a causa del periodo di bassa stagione sia per il calo progressivo degli ultimi anni. La presenza di turisti italiani è quindi limitata. I clienti dei tour operator presenti sull’isola alloggiano in strutture alberghiere dotate di generatori autonomi, che garantiscono piena operatività anche durante i blackout, permettendo loro di usufruire di tutti i servizi previsti”.

Un momento delicato che sembra non avere fine.

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