Iata: “Biglietti
più cari.
La domanda
resta forte”

Tempi duri per i portafogli dei passeggeri. Il ritardo di consegna di 5.500 nuovi Boeing peserà nel 2025 sulle tariffe aeree. Benché non sia l’unico fattore critico, i dati parlano chiaro: da Delta a United Airlines, passando per Alaska Airlines, Iata ha stimato un +15% di profitti netti per passeggero nel 2025, così come un +12% sul fronte delle compagnie europee. Questo il salato contraccolpo delle difficoltà di Boeing, ma anche di Airbus, nel tenere il passo rispetto alla crescita della domanda di veicoli e a causa dei persistenti problemi di supply-chain per le tensioni geopolitiche.

“La maggior parte delle compagnie ha aumentato il costo medio dei propri biglietti - ha rilevato John Grant, senior analyst presso Oag - e questo potrebbe tradursi per i vettori europei in risultati migliori nel primo trimestre 2025, tradizionalmente il più debole dell’anno”. “Lo squilibrio creatosi fra capacità dei vettori e domanda di mercato - hanno rilanciato gli analisti di Bernstein - lascia ipotizzare i più incoraggianti sviluppi di settore degli ultimi decenni”.

Una scommessa rischiosa

Far dipendere la maggior redditività dall’aumento dei costi finali, tuttavia, è una scommessa rischiosa. A causa della concomitante crescita dei costi primari per ragioni geopolitiche, la scorsa annata ha riservato alle compagnie europee non poche delusioni, aggravate oltretutto da una deleteria battaglia dei prezzi nei periodi di più alta capacità. Consapevoli della lezione, i vettori americani hanno deciso di ridurre considerevolmente i propri piani di crescita per il 2025. “Il settore sta evolvendo verso un nuovo equilibrio - ha dichiarato a Reuters Scott Kirby, ceo di United Airlines - per questo dobbiamo aspettarci che ogni compagnia aerea investirà soltanto sui voli dove sia certo un vantaggio competitivo”. Strategia che, al momento, pare non stia inibendo la domanda generale.

Solo a dicembre, negli Usa, il costo dei biglietti è aumentato del 17%, portando l’incremento medio d’annata a un +4%, pari a 99 miliardi di dollari: il maggior gettito di sempre. Ciò nonostante le famiglie con budget superiore ai 100mila dollari, il 75% di chi viaggia in aereo, hanno continuato ad acquistare su livelli sostenuti. Analogo il trend in Europa, dove l’aumento è stato ancor più deciso con un +6%. Dopo l’impennata di domanda voli del 2024 (+10,4%), il 2025 potrebbe dunque registrare un ulteriore +8%.

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