Il commento del direttore
Remo Vangelista
È una condanna senza appello quella di Ryanair nei confronti del Governo italiano che ha deciso di inserire una nuova tassa sui biglietti aerei a partire dal prossimo mese di aprile. Una decisione, mette in chiaro il vettore, che rischia di fare rivedere i propri piani sulla Penisola “con gravi conseguenze per la connettività, il turismo e i posti di lavoro, in particolare a Roma dove è necessaria una maggiore connettività aerea per sostenere il turismo in entrata nell’Anno Giubilare”, aggiunge la compagnia.
“La decisione arretrata del Governo italiano di aumentare la regressiva addizionale comunale di €0.50 (fino a €8 in totale) per ogni passeggero in partenza – prosegue la nota - è in netto contrasto con quanto fatto da altri Paesi europei, come la Svezia, l’Ungheria, l’Irlanda e la Polonia che stanno abolendo le tasse sull’aviazione o riducendo i costi di accesso per promuovere la crescita del traffico”.
La richiesta di Ryanair è di una revisione immediata della decisione “per preservare la capacità durante tutto l’anno, la crescita del traffico e del turismo per l’Italia e gli italiani”.