Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Il mantenimento di una domanda forte e stabile è una buona notizia, ma altrettanto importante è il costante miglioramento dei coefficienti di riempimento”. Il direttore generale di Iata Willie Walsh ha commentato con queste parole i risultati di traffico del mese di ottobre diffusi da Iata, aggiungendo che il coefficiente di riempimento medio è passato dal 67% negli anni ‘90 a oltre l’83% di oggi. Il problema è che, però, ora risulta sostanzialmente invariato da un anno all’altro, secondo l’ultimo studio Iata, riportato da Hosteltur. Un fatto che, secondo Walsh, non fa bene nemmeno all’ambiente.
“I politici che pensano di imporre tasse ai passeggeri degli aerei per ridurre le emissioni - ha aggiunto Walsh - farebbero bene a prenderne atto. Anche se meno persone volano perché le tasse lo rendono troppo costoso, ciò non significa automaticamente una riduzione delle emissioni, perché gli aerei continueranno a volare, solo con meno passeggeri. Ciò annullerebbe i progressi compiuti così faticosamente nel corso di decenni”.
Le cifre del report
Il report segnala, per ottobre, un aumento della domanda aerea globale del 7,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La capacità totale, misurata in posti disponibili per chilometro (Ask), è aumentata del 6,1% su base annua, ma il load factor di ottobre è stato pari all’83,9%, praticamente invariato da un anno all’altro.
I dati Iata rivelano inoltre che tutte le regioni hanno registrato una crescita nei mercati internazionali dei passeggeri nell’ottobre 2024. L’Europa ha riportato il load factor più elevato, ma in termini di domanda l’Asia Pacifico è la regione in cui è aumentata maggiormente (17,5%).