Il commento del direttore
Remo Vangelista
È inutile negarlo: si parla di vacanze, spiagge e montagne, ma il nodo cruciale della ripartenza è legato al soggiorno in hotel, che rischia di trasformarsi in una sorta di percorso a ostacoli per il cliente, perdendo tutto il suo ruolo di momento di relax. Senza contare i problemi per i proprietari e gestori degli alberghi, alle prese con la sicurezza degli ospiti ma anche del personale.
È altrettanto evidente che la prima domanda che le agenzie, al momento della riapertura, si sentiranno porre sarà quasi sicuramente: “Cosa succederà in albergo?”.
Le tre maggiori associazioni di categoria degli albergatori, Federalberghi, Confindustria Alberghi e Asshotel hanno stilato il protocollo ‘Accoglienza sicura’, che attende di essere validato dalle isituzioni, e può iniziare a dare una prima fotografia di come sarà passare qualche giorno di vacanza negli alberghi italiani nei prossimi mesi.
Al ricevimento
Non saremo accolti da extraterresti con tutona e occhiali, né ci saranno barriere in plexiglass tipo ufficio postale. Semplicemente, saranno segnalati in terra gli spazi per la distanza interpersonale e il personale dell’hotel porterà la mascherina chirurgica.
Dove possibile, si prevederanno percorsi differenziati di entrata e uscita e, per evitare code o attese in luogo chiuso, verranno chiesti prima dell’arrivo, via mail, i documenti necessari per il check in, compresa la copia della carta d’identità. All’arrivo in hotel verranno consegnate le chiavi, tutte igienizzate ogni volta che passeranno dalle mani del cliente a quelle del personale.
Ascensore sì o no?
Non dovremo arrampicarci per forza su per le scale: anche per gli ascensori vale il distanziamento sociale e, nel caso in cui non sia possibile, l’utilizzo delle mascherine per il breve tragitto.
In camera
Potremmo trovare ambienti un po’ più minimal del solito: la necessità di sanificazione, infatti, consiglia di ritirare tappeti, cuscini decorativi e tutto ciò che non può serenamente affrontare un lavaggio troppo intenso. Le camere verranno sanificate dopo la partenza degli ospiti, mentre su richiesta del cliente per tutto il periodo del soggiorno si può evitare che il personale entri nella stanza, rinunciando a pulizie e rifacimento letti.
Colazione, pranzo, cena
Troveremo degli spazi più ampi: i tavoli andranno infatti distanziati l’uno dall’altro (per i ristoranti ora si parla di 4 metri quadrati a persona) e ci saranno contenitori di igienizzante per le mani nell’intera area dedicata ai pasti. Saranno privilegiati il servizio al tavolo (gli addetti avranno le mascherine) e i pasti consegnati in box anche in camera, ma non si dovrà rinunciare al buffet: l’accortezza sarà quella di dotare anche gli ospiti di mascherine nel momento in cui si avvicineranno ai tavoli su cui è disposto il cibo.
A fronte di tutte queste prescrizioni, ci si interroga a livello di imprenditori alberghieri sulla sostenibilità economica della riapertura. Ad alzare il velo sulla situazione è Barbara Casillo, direttore di Confindustria Alberghi. “Gli hotel stanno facendo i conti per capire l'opportunità di riaprire: l'assenza di domanda internazionale e l'esigenza di investire per garantire l'accoglienza in sicurezza sono elementi di grande criticità”. La categoria attende ancora il protocollo governativo per sapere quali saranno esattamente i parametri da rispettare. “Alcuni hotel in questi mesi sono rimasti aperti perché avevano ospiti che necessitavano di strutture, quindi sappiamo che il contenimento dei rischi si può fare. Ovviamente aprendo al turismo tutto assume un'altra dimensione”.