Il commento del direttore
Remo Vangelista
Uno fra i più importanti piani di sviluppo in atto sul Mar Rosso riguarda l’Arabia Saudita e porta la firma di Red Sea Global. Proprio in quest’area il Paese ha un progetto grandioso, parte fondamentale della Vision 2030 che mira a creare una nuova identità turistica della destinazione.
Red Sea Global è infatti pioniere del turismo sostenibile con due progetti che incarnano l'aspetto del turismo rigenerativo di lusso: The Red Sea e Amaala.
The Red Sea accoglierà i primi ospiti nel 2023. Il numero di visitatori annuali sarà limitato per garantire il mantenimento delle più alte pratiche ambientali. Una volta completato, The Red Sea non supererà un milione di turisti all'anno e Amaala 500mila.
La destinazione The Red Sea comprende 28mila chilometri quadrati di coste, paesaggi desertici e montuosi, tra cui un arcipelago di 90 isole di origine naturale, la quarta barriera corallina più grande del mondo, vulcani inattivi e deserti che offrono molteplici esperienze agli ospiti. Delle 90 isole, solo 11 saranno sviluppate.
L’obiettivo è quello di raggiungere un quantitativo netto di conservazione del 30 per cento entro il 2040, migliorando habitat biologicamente diversi. The Red Sea sarà il primo progetto turistico di questa portata alimentato da energia rinnovabile. Il rispetto dell’ambiente del progetto, infatti, è importantissimo e per questo verrà sviluppato meno dell’1 per cento dell’intera area e rimarrà intatto il 75 per cento delle isole.
L’obiettivo è raggiungere un quantitativo netto di conservazione del 30 per cento entro il 2040, migliorando habitat biologicamente diversi.
Quest'anno saranno inaugurati tre hotel di lusso e 16 saranno completati entro la fine del 2024.
The Red Sea avrà anche il suo aeroporto, il Red Sea International, che funzionerà anch'esso interamente a energia rinnovabile e sarà inaugurato quest'anno.
Intanto, nel 2023 debutteranno i primi tre hotel: Six Senses Southern Dunes, The Red Sea; St. Regis Red Sea Resort; Nujuma, A Ritz-Carlton Reserve.