Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il turismo non ci sta a diventare il salvagente dei conti pubblici. "Basta tasse sui biglietti aerei" è il duro messaggio che arriva dalla filiera dell’aviazione italiana alla proposta avanzata dall’Anci la scorsa settimana di introdurre una nuova tassa sui viaggi di 2 o forse 3 euro a passeggero.
Assaereo, Assaeroporti, Ibar e Iata sono i firmatari di una lettera inviata al Governo con cui si punta il dito sul pesante carico fiscale che incombe sul comparto. E che rischia di paralizzare un mercato già in seria difficoltà. "Il nuovo tributo locale - si legge nel documento - rappresenterebbe una tassa di circa 150 milioni di euro su un settore che già soffre di una strutturale crisi di sostenibilità".
Una situazione che ha portato negli anni a una costante perdita di posti di lavoro, oltre che di competitività per l’intero sistema. Su questo tema punta il dito Umberto Solimeno, presidente Ibar, interpellato a tal proposito da TTG Italia: "Una ennesima tassa sul trasporto aereo è come sparare sulla croce bianca. Chi ci governa sia a livello locale che nazionale non ha la più pallida idea di quanto il nostro Paese in termini di competitività stia perdendo nei confronti di quelli della Comunità Europea".
In Italia, è la considerazione, "si investe molto poco nel trasporto aereo proprio a causa di queste barriere all'ingresso. Negli ultimi anni le tasse si sono moltiplicate a dismisura e molti dei progetti di sviluppo di compagnie aeree intercontinentali sono stati frenati da questi costi aggiuntivi".
Secondo Iata, si legge ancora nella missiva inviata al Governo dalla filiera del trasporto aereo, l’impatto della nuova tassa sarebbe molto pesante: “Determinerebbe una riduzione della domanda dello 0,7 per cento, una conseguente riduzione di 414mila pax l’anno e una riduzione del Pil di circa 53 milioni di euro con effetti a catena sull’intera filiera".
Tra gli aspetti messi ancora in luce, il disequilibrio con il trattamento fiscale riservato al trasporto ferroviario: "La nuova tassa andrebbe a creare uno squilibrio competitivo a favore del trasporto ferroviario, non soggetto a tale prelievo".