Il commento del direttore
Remo Vangelista
A quanto risulta, non esiste ancora nessuna indagine formale. Ma Bruxelles avrebbe comunque puntato i fari sul celebre prestito ponte concesso ad Alitalia dal Governo. I famosi 600 milioni di euro (rimpolpati con ulteriori 300 milioni), infatti, avrebbero scatenato le reazioni dei competitor. Che si sarebbero rivolti all’Ue, con il dubbio che la concessione potesse prefigurarsi come aiuto di stato.
Come riporta Il Sole 24 Ore, il Ministero dello Sviluppo economico non avrebbe notificato il prestito, ritenendolo a prezzi di mercato; di conseguenza, l’operazione non sarebbe stata soggetta a un’indagine della Ue. Però sarebbero arrivati dei reclami all’Europa, probabilmente da altri vettori. L’Ue, evidenzia ancora il quotidiano finanziario, avrebbe in ogni caso l’obbligo di verificare la bontà di eventuali reclami; e ricorda che l’aiuto di Stato non è di per sé vietato, ma deve rispettare alcune condizioni: deve essere temporaneo e la società in questione non deve aver ricevuto sostegni da parte dello Stato stesso negli ultimi 10 anni.