Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cathay Pacific, con una nota, ha informato di aver scoperto “l'accesso non autorizzato ad alcuni dei suoi sistemi informatici contenenti dati di fino a 9,4 milioni di passeggeri”. Allo stato attuale delle cose, comunque, la compagnia precisa di non avere le prove che le informazioni in questione siano stati utilizzati in modo improprio. Inoltre, “i sistemi It interessati sono completamente separati dai sistemi operativi di volo e non c’è alcun impatto sulla sicurezza”, sottolinea ancora il comunicato.
L’accesso non autorizzato ha riguardato i seguenti dati: nome, nazionalità, data di nascita, numero di telefono, e-mail, indirizzo, numero di passaporto, numero di carta di identità, numero di iscrizione al programma frequent flyer, note del servizio clienti e storico delle informazioni di viaggio.
Più limitata, invece, la questione riguardante i sistemi di pagamento: “È stato effettuato l'accesso a 403 numeri di carta di credito scaduti - precisa ancora la compagnia -. Sono stati consultati ventisette numeri di carta di credito senza CVV. La combinazione dei dati per i quali è stato verificato l’accesso varia a seconda del passeggero interessato”.
La compagnia sta contattando i passeggeri interessati; in ogni caso, coloro che pensano di essere interessati dalla vicenda possono contattare Cathay Pacific tramite il sito web dedicato, che riporta anche i numeri verdi del call center riservato all’emergenza, oppure scrivendo al vettore all’indirizzo infosecurity@cathaypacific.com.
“Non c’è stato accesso ad alcun profilo completo - ha spiegato Rupert Hogg, chief executive officer di Cathay Pacific -, di viaggio o frequent flyer, e nessuna password è stata compromessa”. Inoltre ha aggiunto: “Vogliamo rassicurare i passeggeri del fatto che abbiamo preso e continuiamo a prendere misure per migliorare la nostra sicurezza informatica. La sicurezza dei nostri passeggeri rimane la nostra massima priorità”.