Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non tutti sono pronti a scommettere che quello tra Alitalia e Ferrovie possa essere un matrimonio felice. Gli ostacoli, come sempre, ci sono e alcuni di essi potrebbero rappresentare scogli difficili da superare. Nelle ultime ore si sono moltiplicate le ipotesi sull’eventuale convivenza tra i due player, passati nel giro di pochi mesi da avversari ad alleati.
Diversi sarebbero gli ostacoli presenti sul cammino, come riassume Affari&Finanza di Repubblica. A iniziare dal fatto che, per il biglietto unico treno-aereo, sarebbe sufficiente un accordo commerciale, senza coinvolgimento finanziario. Dal punto di vista dell’intermodalità, invece, l’ostacolo è noto a tutti: l’Alta velocità non arriva né a Malpensa né a Fiumicino.
La questione finanziaria
Ma la problematica principale resta quella del denaro, ovvero l’aspetto finanziario. I conti di Alitalia andrebbero a pesare su quelli delle Ferrovie. Per il 2018 si prevede un negativo di 450-500 milioni di euro, senza contare ciò che Fs dovrà versare per entrare nella newco. Più il rinnovo della flotta. Da qui quello che Repubblica individua come ulteriore rischio: il peso dei nuovi costi sulle tratte frequentate dai pendolari.
Sempre sul fronte finanziario, il supplemento del quotidiano evidenzia anche che il salvataggio di Alitalia da parte di Fs vada a pesare, in definitiva, sui conti pubblici. Corollario a questo discorso, il peso dell’operazione per i contribuenti che si aggirerebbe, nella fase iniziale, tra gli 1 e i 2 miliardi di euro.
Una compagnia di bandiera?
Alitalia non è più, da tempo, una compagnia di bandiera. Un discorso che ciclicamente torna nel dibattito anche se, afferma Affari&Finanza, il caso di molti Paesi esteri avrebbe dimostrato che avere una compagnia aerea di Stato non è indispensabile.
Ultimo passaggio, ma non meno importante, quello degli esuberi, da sempre nota dolente del discorso Alitalia, richiamato spesso anche dai vettori esteri interessati all’affare. L’ipotesi in campo sarebbe quello di far assorbire da Fs il personale in eccesso di Alitalia: si parla di circa mille lavoratori. Il cui costo passerebbe sotto l’ala delle Ferrovie.