Il commento del direttore
Remo Vangelista
C’è aria di Stati Uniti in casa Alitalia. Solo pochi giorni fa il chief business officer di Alitalia Fabio Lazzerini (nella foto) ha annunciato la ridefinizione della joint venture transatlantica al fianco di Air France Klm e Delta. Sottolineando che “gli Usa rappresentano il nostro secondo mercato più importante”.
Esiste, dunque, una corsia preferenziale a stelle e strisce. E non è detto che l’alleanza debba restare confinata all’ambito commerciale. Delta, infatti, è uno dei nomi della triade dei pretendenti che sarebbero interessati a entrare nella famosa newco, insieme a Lufthansa e easyJet. Ognuno dei nomi porta con sé alcuni vantaggi: Lufthansa la solidità del colosso europeo, easyJet la possibilità di concentrarsi sul lungo raggio (dal momento che il business sul corto e medio sarebbe appannaggio del vettore arancino). Ma Delta avrebbe da giocare una carta non da meno: la presenza su un mercato fondamentale per Alitalia, quello americano, e un’alleanza commerciale già rodata e in procinto di essere rinnovata.
I giochi sono ancora tutti da fare. Ma c’è una sottile linea rossa che lega Italia e Stati Uniti. E non si potrà non tenerne conto.