Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per Alitalia oggi è il giorno più lungo. Il fatidico 31 ottobre è arrivato e i termini fissati per la vendita scadranno tra poche ore. Nonostante questo, la situazione è tutt’altro che definita. Anche perché una delle soluzioni in campo, ovvero l’intervento di Fs, non è certo una sistemazione definitiva, quanto piuttosto un passaggio temporaneo, che prelude all’ingresso di un partner privato.
Tanti gli attori che giocheranno, volenti o nolenti, un ruolo da protagonista in questa giornata. A iniziare proprio dalle Ferrovie, con la loro offerta vincolante per l’acquisto dell’intera compagnia. Un’operazione, però, per la quale Fs sembra aver posto paletti ben precisi, tra cui l’ingresso di un soggetto privati nella compagine azionaria. In altre parole, anche se l’operazione Ferrovie-Az dovesse andare in porto, sarebbe destinata a saltare nel caso in cui non si trovasse un acquirente interessato a entrare in partita.
I concorrenti in gara
Da parte sua, solo poche ore fa Lufthansa ha ribadito di essere interessata all’affare, ma di non voler entrare in una squadra pubblico-privato. Condizione, questa, che sembrerebbe chiudere le porte in caso di un passaggio del 100% di Alitalia a Fs.
Di fatto, non si è mai tirata indietro nemmeno easyJet. E, soprattutto, resta nei giochi Delta, con cui Alitalia ha rinnovato la partnership transatlantica (insieme ad Air France).
Tra veti incrociati, incognite e piani di riserva ora si è arrivato alla stretta finale. In un modo o nell’altro oggi si saprà di più sul possibile destino di Alitalia. Anche perché all’orizzonte si profila un’altra data cruciale: quel 15 dicembre allo scadere del quale dovrà essere restituito il prestito ponte da 900 milioni di euro.
Ma la vicenda Alitalia ha già abituato a colpi di scena. E non è detto che non debbano arrivare anche questa volta.