Il commento del direttore
Remo Vangelista
Elbers contro Smith. Si riassume in questi due nomi lo scontro ai vertici tra Air France e Klm, entrate in rotta di collisione sulla questione del rinnovo dell’incarico a Elders, che allo stato attuale è vicepresidente del gruppo franco-olandese.
Entrano in campo i ministri
La notizia della volontà del nuovo ceo di Air France, Benjamin Smith (nella foto), di togliere l’incarico al manager ha spinto addirittura i rispettivi ministri delle Finanze, il francese Bruno La Maire e il suo omologo olandese Wopke Hoekstra, a incontrarsi a Bruxelles per dirimere la questione. Questione che troverà comunque una sua risoluzione lunedì prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati finanziari annuali da parte del cda.
Il sostegno dell'Olanda
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore il ministro olandese, oltre a esprimere il suo sostegno a Elbers, ha fatto recapitare una lettera a tutti i componenti del board di Air France-Klm nella quale auspica la riconferma del manager. Sale, intanto, la protesta dei dipendenti di Klm, che minacciano addirittura lo sciopero contro la decisione dei francesi, interpretata come una volontà di ‘colonizzazione’ del gruppo da parte dei francesi.
Il casus belli
In realtà quello di Elbers potrebbe essere un mero pretesto per innescare una polemica più ampia sui giochi di potere da parte dei due partner del merger, che finora hanno continuato a operare in modo quasi indipendente.
Da una parte, infatti, Air France sembra intenzionata a rafforzare il brand puntando sulla clientela business, lasciando quella leisure a Klm. Gli olandesi, dal canto loro, reclamano il diritto ad avere più voce in capitolo sulle politiche industriali del gruppo, dal momento che i risultati finanziari sono dalla loro parte.
Se, infatti, il fatturato di Air France è cresciuto solo dello 0,4%, quello di Klm è arrivato al 5%. Lo stesso dicasi per il margine operativo, che per gli olandesi è all’11,6%, mentre per i francesi è solo al 2,7.