Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Non c’è niente in preparazione in cucina”. Che in italiano suona come non c’è niente che bolle in pentola.
Ulrik Svensson (nella foto), chief financial officer di Lufthansa Group, chiude ancora una volta la porta a un ingresso in Alitalia. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati 2018 immancabilmente irrompe la domanda diretta sul salvataggio del vettore italiano dopo che il manager, insieme al ceo Carsten Spohr, dal palco di Francoforte hanno più volte affrontato il tema del consolidamento. Argomento per il quale, hanno di nuovo ribadito, Lufthansa è pronta a giocare un ruolo di primo piano e a cogliere le migliori occasioni, forte di una situazione finanziaria notevole.
Le condizioni
Ma Alitalia no. Non c’è spazio, al momento (senza però lesinare sul consueto “never say never” per lasciare un filo di porta aperta). “Le nostre richieste sono note – ha aggiunto Svensson -, Alitalia ha bisogno di un’ampia ristrutturazione, di una riduzione della flotta e del numero di dipendenti. Le nostre richieste non sono state accolte”.
Questo però non inciderà sull’impegno del gruppo in Italia: “È il nostro terzo mercato dopo Germania e Stati Uniti – ha concluso -, continueremo a investire”. Ma non con Alitalia.